Partiamo da un dato di fatto: i maschi della nostra specie possono vantare il pene più grosso fra tutti i primati (gorilla compresi). Come mai? A tutt’ora i biologi non hanno trovato una risposta del tutto convincente, ma sembra che gli ultimi studi siano orientati verso una spiegazione tuttosommato sensata. Gli esseri umani sono gli unici primati che hanno aquisito un’andatura esclusivamente bipede, e questo ha fatto in modo che i genitali maschili fossero messi sempre più in evidenza (a differenza di quelli femminili, che sono stati quasi nascosti dall’andatura eretta). In questo modo il pene avrebbe aggiunto alle sue funzioni fisiologiche anche delle attrattive riproduttive supplementari, diventando determinante nell’affermazione di un maschio sull’altro anche per quel che riguarda il corteggiamento delle femmine, che avrebbero iniziato a scegliere il partner anche in base alle sue caratteristiche genitali.
In questo modo la lunghezza media del pene nella nostra specie sarebbe andata aumentando, con alcune punte di eccellenza nelle etnie africane (che in effetti si sono evolute prima delle altre).
Questo spiegherebbe anche la buona dose di esibizionismo innato nei maschi della nostra specie, represso e contenuto per secoli, ma sempre pronto a riemergere (a partire dai ragazzini che fanno la gara a "chi ce l’ha più lungo"). Per molto tempo le imposizioni sociali e culturali avevano arginato questo istinto, considerandolo solo una perversione, ma a quanto pare i nuovi mezzi di comunicazione e una maggiore attenzione nei confronti del corpo maschile (che per anni era stato nascosto e sminuito, anche per fugare lo spauracchio dell’attrazione omoerotica) iniziano a mutare il concetto di esibizionismo maschile alla radice.
In questo modo si spiega anche il successo crescente di pratiche come il CFNM. Questo termine è l’acronimo inglese di Clothed Female, Naked Male (Femmina Vestita, Maschio Nudo) e consiste in uno o più maschi che si divertono a scherzare, giocare, essere osservati, spogliati, esaminati e messi alla prova da una o più femmine che rimangono vestite e truccate di tutto punto come nella vita di tutti i giorni. Tecnicamente non si tratta di masochismo, perchè comunque i maschi che si sottopongono al CFNM si divertono proprio nello sfidare l’imbarazzo e le provocazioni a cui vengono sottoposti.
In compenso il fenomeno, pur nascendo in ambito amatoriale, si sta guadagnando un crescente numero di estimatori nonché decine di siti internet e collane di DVD, tra cui la celebre serie Guys Gone Wild della Mantra Entertaiment, che è diventata un cult anche per i gay di mezzo mondo. In effetti chi produce video CFNM si è reso conto che il fenomeno solleticano solletica non poco anche il pubblico omosessuale, soprattutto quando – come nel caso di Guys Gone Wild – le ragazze sono fuori dal campo visivo, e per questo col tempo ha aggiunto elementi che ammiccano spiccatamente al pubblico omosessuale.
Che cos’hanno in più i ragazzi di Guys Gone Wild, ingenui e improvvisati, rispetto ai modelli molto più belli che animano video più professionali e molto più hard? Forse il loro fascino sta proprio nella totale spontaneità e nella genuinità del loro esibizionismo, al quale bisogna aggiungere il gusto supplementare e la sensazione di rivalsa che derivano dall’idea che si esibiscono per delle ragazze, quando in realtà a guardarli c’è un pubblico prettamente gay.
D’altra parte qualche piccolo dubbio è legittimo: e se questi ragazzi fossero consapevoli di essere visti anche da migliaia e migliaia di maschi gay? E se l’idea in realtà non gli spiacesse affatto, ma anzi solleticasse il loro innato esibizionismo? Staremo a vedere se si tratterà di una moda passeggera o del segnale che i tempi stanno effettivamente cambiando.
di Valeriano Elfodiluce
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