Ormai è risaputo che in diversi ambiti l’Italia non offre più molte opportunità: dalla ricerca scientifica agli spazi culturali, dal sostegno ai giovani alla promozione della meritocrazia. La scarsa considerazione per la comunità GLBT, in fondo, si inserisce in un quadro ben più ampio e sconfortante. Non stupisce che gli italiani in carriera nel mondo dell’hard gay siano più conosciuti all’estero che da noi. Chiariamo una cosa: italiani che hanno partecipato a video hard gay stranieri ci sono sempre stati, ma fino alla fine degli anni 90 la loro massima aspirazione era quella di divertirsi e non di puntare a una carriera di alto profilo.
Le cose sono cambiate solo di recente, probabilmente quando – anche grazie al web – gli aspiranti performer gay sono riusciti a inquadrare meglio le potenzialità di una carriera internazionale: spettacoli nei locali di tutto il mondo, contratti remunerativi e la possibilità di guadagni supplementari da siti internet personali e merchandising di vario tipo. In questo senso il precursore è stato Filippo Romano, che dal 2002 al 2005 ha partecipato a una ventina di produzioni, per poi ritirarsi e diventare un apprezzato DJ. Ma oggi i tre moschettieri che tengono alta la nostra bandiera all’estero sono Alex Baresi, Carlo Masi e Francesco D’Macho, tutti con contratti in esclusiva per grandi studios statunitensi (rispettivamente Titan Media, Colt e Hot House).
In Italia sono relativamente popolari fra gli appassionati di hard e fra chi segue i media gay, ma in diverse parti del mondo sono diventati dei veri e propri personaggi cult, più o meno come Rocco Siffredi da noi. Partiamo da Alex, che è amatissimo soprattutto in Germania: da Monaco a Colonia tutti i maggiori locali gay si contendono una sua partecipazione, anche in veste di presentatore di eventi. In Germania Alex ha vinto anche un premio locale (il Pornstar Award) come Miglior Attore Porno Internazionale 2007, ma non è solo nei paesi di lingua tedesca che Alex miete successi. Infatti la Titan Media lo ha inviato in Australia come suo testimonial all’Adultex (la fiera dell’erotismo australiana) e lì è stato persino contattato dal famoso pittore Ross Watson, che lo ha voluto come modello per una delle sue opere.
Carlo Masi non è da meno, anche se a quanto sembra è diventato una celebrità soprattutto in Messico. Nel paese dei sombreros e del peperoncino Carlo ha da poco concluso la sua ennesima tournèe con il suo collega/boyfriend Adam Champ, e come sempre è stato accompagnato da manifesti dalle dimensioni imbarazzanti e da numerose apparizioni radiofoniche e televisive (anche in trasmissioni per famiglie e rotocalchi generalisti!), e come se tutto ciò non bastasse la coppia è comparsa più volte sulle riviste locali che si occupano di spettacolo in senso lato (come la nostra DiPiùTV per intenderci). Da notare che il Messico è la seconda nazione cattolica al mondo (dopo il Brasile), mentre l’unica volta che Carlo Masi è comparso nella TV generalista italiana è stato in una cupa trasmissione di Gard Lerner, in cui peraltro aveva anche suscitato la "compassione" di Alda D’Eusanio.
Sempre a proposito di televisione italiana è da notare che da noi nessun media ha annunciato il trionfo di Francesco D’Macho nella seconda edizione degli European Gay Porn Awards, che si è tenuta a Berlino quest’anno e che lo ha visto vincitore assoluto nella categoria miglior attore. In un certo senso Francesco è un uomo simbolo dell’hard gay e sicuramente non è un caso se è stato scelto come testimonial della campagna realizzata nel 2007 dall’UNAIDS che, per chi non lo sapesse, è il progetto di lotta all’AIDS gestito direttamente dalle Nazioni Unite. Da notare che, nonostante nello spot UNAIDS Francesco parli italiano (con sottotitoli in inglese), il video non sia mai stato trasmesso dalle TV del Belpaese. Si dice che nessuno è profeta in patria, ma forse una situazione come questa indica qualcosa di diverso, e di certo non incoraggiante.
Il video di Francesco su Youtube
di Valeriano Elfodiluce
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