Ho letto qualche giorno fa la mail molto polemica verso il dr. Quattrini (con cui solidarizzo pienamente). Chi scrive sa di doversi confrontare con persone bisognose di consigli ma anche con persone che hanno solo voglia di esprimere un’opinione, talvolta sgradevole, come in questo caso. Anche io, che tengo una rubrica di sesso, vado incontro agli stessi possibili inconvenienti. Ma a volte rischio anche di trovare chi lavori al mio posto.
Mi spiego meglio. Quando stai ore a scervellarti per trovare un argomento da trattare ma non ti viene in mente niente, ecco che arriva la letterina magica che ti svolta la giornata: una richiesta, una proposta, una polemica. Oppure una vera e propria lista della spesa, come quella che un lettore mi ha promesso, mantenendo presto l’impegno. Dei tanti suoi suggerimenti riporto all’incirca una metà – riservandomi di utilizzare in futuro gli altri – in quanto ho notato legati da una radice comune, i famigerati “ruoli”:
«Coppie di simili: cosa succede quando in una coppia i due partner sono entrambi passivi o attivi? uno dei due “cambia”? O dopo un po’ si cerca il terzo senza il quale il sesso è inesistente? Ha senso un rapporto di coppia così impostato?»
«Cambio di ruolo: può succedere che un passivo convinto diventi uno stallone fottitore o un toro diventi un gran pigliacazzi anche solo per una notte? Che meccanismo scatta? Perchè si è trovato uno troppo figo e si è disposti a tutto? O il partner suscita ormoni che vanno in un’altra direzione della solita? E quando si incontrano 2 attivi o due passivi si lascia perdere o magari ci si sega un po’ e via o uno dei due cambia? Chi e/o cosa fanno decidere il “cambio” di ruolo? è + facile che un passivo faccia l’attivo o viceversa?»
«Ruoli: ma sono poi così importanti al di là del sesso? Esistono i versatili o, in fondo, siamo tutti fondamentalmente attivi o passivi? È vero che gli attivi hanno un senso di superiorità e si sentono + “maski” dei passivi? Perchè i passivi tra di loro si lagnano che non esistono i veri attivi? E che gli attivi sostengono che ognuno di loro è un vero toro esemplare?»
«Che attivo/passivo sei?: non è questa la domanda da fare invece del solito adagio: “6 a o p?” Ci sono i passivi totali, femminili che si piazzano a letto, godono con la testa e il culo e stanno molli, i passivi totali porci ma maschi, insospettabili fuori dal letto ma che nel sesso diventano troie all’ennesima potenza, i power bottom, attivi nella passività che ti stracciano le braghe da dosso per spompinarti o, mentre li scopi, ti palpano il culo come per spingerti a scoparli con ancora più foga. Gli attivi totali che vogliono solo ficcarlo e non toccano nemmeno il cazzo del partner, quelli che ficcano solo ma amano anche segare il compagno e quelli che amano anche ciucciare. Quelli dominatori e quelli dolci, etc.»
La parola ai lettori, a questo punto. Senza volerli influenzare…
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La parola ai lettori, a questo punto. Senza volerli influenzare, mi verrebbe almeno da dire un paio di cose, anche se il senso della mail era forse che dovessi io porre delle domande. Ma dare risposte è più comodo, si può fare anche restando seduti.
Direi che i ruoli non sono un vincolo né un segno di superiorità e non sono così rigidamente ripartiti, per quanto sia sicuro che esistano (come però sono sicuro che esistono anche i versatili). Quando subentrano imprevisti, non è poi detto che siano dovuti alla scoperta di un “replicante” dinanzi a noi. Anzi, in una coppia è bello variare e anche con un amante occasionale ci si può adattare con piacere, se scatta qualcosa. A tal proposito non posso non citare un simpaticissimo ragazzo conosciuto in chat, un passivo che cercava esplicitamente un attivo e finì per penetrarmi tutte le volte che mi venne a far visita, senza mai trovare la cosa “contro natura”.
Questo perché nella mia esperienza ho certamente avuto alcune “prevalenze” e in certe situazioni ho giocato solo e sempre da attivo. Eppure, se finivo per avere di fronte una persona soddisfatta, non potevo non pensare a cosa avrei provato trovandomi al suo posto. Forse il discorso non vale per tutti allo stesso modo ma alcuni ragazzi etero mi hanno confessato – e penso che una parte di loro ci credesse davvero – di aver voluto provare con un uomo solo per capire cosa sente la donna nell’atto. Ugualmente, ritengo che ad alcune trans si chieda proprio di realizzare l’impossibile desiderio di essere penetrati da una donna.
Per lo stesso motivo mi piacerebbe avere il coraggio e l’opportunità di andare un po’ oltre. Di essere dominato dopo aver dominato, legato dopo aver legato, perfino fistato dopo aver fistato e – perché no? – forse anche di ricevere la pioggia dorata. Non ne sono sempre troppo sicuro ma sarei un bugiardo se negassi di non averci mai fatto un pensierino. E voi?
Flavio Mazzini, trentacinquenne giornalista, è autore di Quanti padri di famiglia (Castelvecchi, 2005), reportage sulla prostituzione maschile vista “dall’interno”, e di E adesso chi lo dice a mamma? (Castelvecchi, 2006), sul coming out e sull’universo familiare di gay, lesbiche e trans.
Dal 1° gennaio 2006 tiene su Gay.it la rubrica Sesso.
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di Flavio Mazzini
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