La pratica di disegnare tatuaggi sulla pelle si perde nella notte dei tempi e, anche se non è mai passata del tutto di moda, da qualche decennio è tornata ad essere particolarmente diffusa anche nel mondo gay. Probabilmente i motivi sono tanti, e vanno da un rapporto col corpo sempre più diretto alla voglia di affermare la propria individualità, senza dimenticare il valore estetico di un tatuaggio ben realizzato, in particolare su un corpo ben tenuto. In ogni caso i tatuaggi, così come i piercing, al di là dei risvolti estetici sono sempre stati considerati un linguaggio in codice da parte della comunità gay e col tempo sono diventati parte integrante della sua cultura, a partire dagli Usa. Purtroppo in Italia, dove il concetto di comunità gay è stato per decenni molto vago, buona parte del linguaggio in codice gay dei tatuaggi e dei piercing è stato ignorato.
Eppure se una persona gay si fa tatuare solo il braccio o la spalla destra, ad esempio, dovrebbe indicare che preferisce essere sessualmente passivo, codice particolarmente diffuso nella comunità gay leather. Idem se si fa fare un piercing solo sul capezzolo destro. Da qualche anno, poi, un segno «uguale» (=) tatuato sulla mano dovrebbe servire ad indicare la propria omosessualità in tutte le stagioni, e non solo quando l’estate spinge a scoprire le braccia o altre parti del corpo.
In Italia queste tradizioni non si sono mai diffuse molto e d’altra parte tantissimi gay italiani ignorano il fatto che tradizionalmente i gay dovrebbero portare l’orecchino sulla destra, per distinguersi dai semplici attivisti politici di sinistra, che ovviamente lo portano sul lobo sinistro, ma è indubbio che negli ultimi anni l’estetica del gay tatuato è stata ampiamente riscoperta.
La stessa pornografia gay, che da sempre è un ottimo specchio dei gusti del pubblico omosessuale, recentemente ha lanciato tantissimi sex symbol vistosamente tatuati e che aumentano la loro quota di tatuaggi da un video all’altro. A riprova del fatto che il tatuaggio gay è diventato una specie di nuovo feticismo, l’editore Gmuender ha pensato bene di dedicare una delle sue nuove antologie proprio alle foto omoerotiche di maschi tatuati. Così ecco arrivare "Turnon: Tattoos", una bellissima raccolta fotografica che mette insieme i lavori di una quarantina di fotografi omoerotici di fama internazionale, in 260 pagine che esplorano il rapporto fra corpo maschile e tatuaggio.
La cosa davvero interessante è che, al di là della varietà dei disegni, in alcuni casi vere e proprie opere d’arte, e della loro collocazione, in queste foto il tatuaggio dimostra davvero di essere parte integrante del suo possessore, esaltandone la carica erotica e la corporeità. C’è da notare, inoltre, che l’estensione della pelle tatuata nei gay di ultima generazione sembra essere proporzionata alla loro virilità, quasi a voler sottolineare che, in quest’ultimo periodo, anche la quantità di superficie corporea tatuata è diventata una specie di linguaggio simbolico in quanto tale.
Ovviamente questo non implica che tutti i gay desiderosi di testimoniare la propria dose di virilità devono diventare clienti fissi del loro tatuatore di fiducia, però può essere interessante notare come tanti gay sentano ancora la necessità di utilizzare il tatuaggio come un linguaggio in codice, da sfruttare soprattutto in contesti dove il linguaggio non verbale è fondamentale per attirare l’attenzione e comunicare qualche messaggio. In parte questo potrebbe spiegare anche la grande diffusione dei tatuaggi presso i frequentatori abituali di locali gay e, soprattutto, di circuit party, dove la grande quantità di persone presenti mette in scena ogni possibile stratagemma per distinguersi e farsi notare.
Inoltre è evidente che nella comunità gay, dove l’autoderminazione del corpo e della sessualità è essenziale per l’affermazione di sè, il tatuaggio ha più successo rispetto ad altri gruppi sociali, e comunque ha un significato simbolico specifico. Sia come sia un bel tatuaggio può anche servire semplicemente a valorizzare e sottolineare un corpo maschile, e forse è questo che gli riesce meglio. Sempre che sia un tatuaggio fatto bene e che sia adatto alla persona che lo «indossa», ovviamente.
di Valeriano Elfodiluce
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.