Sogno di uomini nudi, tatuati e intrecciati. Corpi muscolosi e attraenti, carni che prendono e che offrono. Peni masturbati contemporaneamente da più mani, capezzoli con anelli torturati e succhiati e martoriati ancora. Caldo il contatto, calda la luce sui disegni che cambiano aspetto regalando intermittenze che sono pure illusioni ottiche, caldo e dolce lo schizzo che scivola addosso. Toraci e braccia coperte di disegni che richiamano antichissime ritualità. Simboli di energia sessuale, forti e aggressivi. Tatuarsi, un modo per stabilire un profondo legame col corpo, per andare oltre l’ideale di bellezza a tutti i costi, per uscire dall’omologazione, sapendo che qualsiasi cosa si tiene fissata addosso per un periodo abbastanza lungo, cambia il rapporto con la vita, aggiunge consapevolezza fisica, erotica, ma anche psichica e spirituale. Ibridarsi, abbellirsi secondo modelli individuali, seguendo sogni erotici molto precisi di accoppiamenti con marinai appena scesi dalla nave, assetati di natiche e bocche e peni. Si toccano questi uomini del sogno, le loro lingue circumnavigano dragoni, emblemi, simboli, demoni realizzati con lo stile giapponese, Antichissimo, tra i più complessi. Viene utilizzato un lungo bastoncino di bambù con una decina di aghi, mossi con estrema velocità e precisione. Si pratica anche in Europa, da pochi abilissimi artisti tatuatori. Veri body-artists. Perché il tatuaggio è stato riconosciuto come una delle forme d’arte della contemporaneità. I lavori dei maggiori tatuatori sono andati in mostra all’interno di gallerie tradizionali e underground. Hanno pubblicato libri con i FLASH, che sono i disegni preparatori, pronti per essere trasportati sulla pelle. Seguendo ogni desiderio, dal più innocuo al più ardito. Lo scopo del tatuaggio e ribadire le differenze e aiutare la persona a realizzare la sua MAGIA INDIVIDUALE. E c’è magia in questo sogno, Magia senza fiato di labbra in fellatio anch’ esse ferite da palline argentate. Magia di mani abili completamente occupate da pipistrelli verdastri.
E’ una pratica che risale alle origini stesse dell’uomo e trova la sua massima espressione nelle culture tribali. Era un segno di riconoscimento, distingueva i vari clan, mimetizzava il guerriero, lo proteggeva dagli spiriti maligni. A seconda delle caratteristiche dei disegni, si poteva risalire alla tribù di origine . Per un lungo periodo, in seguito, i tatuaggi sono stati il segno distintivo di carcerati, malavitosi e marinai, appunto. Segni di marginalità, graffiti fatti sulla pelle per non dimenticare un amore o un ricordo. Di recente la società dell’apparire se ne è appropriata, sono diventati uno dei tanti stilemi fashion che marchiano la pelle di giovani alternativi, modelle e modelli da passerella, manager della new economy. Forse solo nel mondo omosessuale il tatuaggio ha ritrovato il suo antico potere.
Negli ambienti gay sadomaso( e non solo) sia in Europa, soprattutto a Londra e Amsterdam, sia in America, (New York e San Francisco) sono, insieme al body-piercing, molto apprezzati e diffusi. A volte in certi locali underground l’applicazione di un tatuaggio o di un piercing costituisce il rito d’entrata nella comunità omosessuale. Una vera iniziazione.
I tattoo che ritornano a significare appartenenza. L’essere gay ostentato con gioia su corpi non invulnerabili ma carichi di potere, simboli che mutano. Forse vengono da uno di quei locali, gli uomini del sogno. Forse il rito di iniziazione procede in questo lento e perfetto intrecciarsi di sodomie e blow job, tessendo coi corpi tatuati e ibridati una sorta di moderna rappresentazione del piacere perfetto. Un ricamo di sublime bellezza.
di Francesca Mazzucato
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