Dopo la bella scorpacciata del tedesco che, per possedere totalmente il suo partner ha deciso di mangiarlo, oltre ai più disparati commenti che potete trovare sul forum (se non abbiamo toccato il fondo, se questo sito rappresenta veramente i gay, ecc.), giunge da un lettore il seguente interrogativo: "E l’odore? Come si fa a possedere l’odore di un amante? Hai mai letto ‘Il profumo’?".
So che non è professionale, ma la verità nuda e cruda è: non l’ho letto ma ho visto il film. Eppure il suggerimento è tutto fuori che sgradito, perché la questione olfattiva mi stuzzica e riguarda personalmente, e perché è stimolante un’interazione coi lettori che non si limiti a sintetici insulti o complimenti.
Se tante sono infatti le esperienze personali riferiteci, assai meno sono i consigli su come andrebbe gestito questo sito, cosa scrivere quando si parla di sesso, ecc. Tra questi pochi, merita una menzione la fantasia del tizio che, in un paio di mail, mi ha riempito di suggerimenti. Ve ne giro alcuni per dare (ed eventualmente ricevere) un’idea della temperatura, tastare il polso agli omosessuali italiani, ammesso sia possibile racchiuderli sotto un’unica definizione:
– sesso con transgender: ci sono gay che scopano con i transgender? E, quando lo fanno, lo fanno da attivi o, come spesso gli etero, da passivi? Il sesso con un transgender è una tappa nello scoprirsi gay? O può capitare un gay convinto che ogni tanto scopa con le trans? E ancora…. mai pensato di fare sesso con un transgender FTM (da donna a uomo, ndr)? Un bel ragazzo, un bel viso mascolino, un bel corpo con… la figa in mezzo alle gambe. Esistono transgender mtf (da uomo a donna, ndr) che si identificano come lesbiche o ftm che, dopo la transizione vanno con i maski e si identificano come gay. Potrebbe piacere ad un attivo scoparsi un ragazzo in bocca, in culo e…in figa?
– sesso etero: quando capita, perché? Ripensamento, senso di colpa, voglia di scoprire altro, alcool, ecc? Lo si nasconde agli amici gay? Una botta e via o si ripete? Che tipo di donna? Magra senza tette androgina o formosa tutta curve? La mente c’è o vaga da altre parti? E gli escort gay, le donne li contattano? Da sole o col marito? Si fa ‘fatica’ o i soldi superano tutto? Un escort gay che scopa a pagamento con una donna è speculare ad un escort etero che se lo fa succhiare da un uomo? O ci sono differenze?
Un fiume in piena. Ma anche (forse) il punto di partenza per un dialogo, anziché durante una cena e aiutati dal vino, in un portale che parla agli omosessuali e intende sempre confrontarsi con loro. Per tornare dunque alla richiesta dell’inizio, ricordo che un anno e mezzo fa circa trattai la questione odori: prendendo le mosse da un ragazzo che in chat mi chiese se avevo "tute acetate" o "Nike Shox", perché la sua vera passione erotica era "annusare", passando per una mia coinquilina che si diceva disponibile a fare pompini "solo se non gli puzza", e per un ragazzo carino ma refrattario alla doccia, finendo poi per stendere un catalogo di zone erogene (pene, piedi, ascelle, bocca, capelli, ecc.) e relativi odori, gradevoli o nauseanti, sempre con l’avvertenza che la soglia che separa il piacere e il disgusto non è la stessa per tutti e che quello che ci nausea in un autobus affollato o in fila alla posta, può diventare eccitante nell’intimità con il giusto partner.
L’odore è poi un segnale: chi si ama si riconosce a occhi chiusi, basta un’annusata furtiva sul collo (anche per questo detesto, al pari di chi non si lava, chi fa abuso di profumi, deodoranti e creme). Ma come possederlo? Come tenere con sé il profumo del partner evitando gli estremi dell’omonimo film – e presumo libro? Anziché uccidere e scotennare i propri compagni (a quel punto tanto varrebbe fare come il cannibale e mangiarli), un’idea ce l’avrei: facendoci sesso.
Dopo il rapporto infatti si sa che resta attaccato alla pelle qualcosa della persona con cui siamo appena stati: un mix che una veloce doccia cancella ma che comunque andrebbe via da sé dopo qualche ora. Cosa fare quindi per evitare di perderne le tracce? Suggerirei di rifarci sesso. E poi di rifarlo ancora. E ancora. E ancora. Lo so che diventa faticoso, però solo in quel modo si possono ottenere buoni risultati. A volte bisogna sapersi sacrificare.
Flavio Mazzini, trentacinquenne giornalista, è autore di Quanti padri di famiglia (Castelvecchi, 2005), reportage sulla prostituzione maschile vista "dall’interno", e di E adesso chi lo dice a mamma? (Castelvecchi, 2006), sul coming out e sull’universo familiare di gay, lesbiche e trans.
Dal 1° gennaio 2006 tiene su Gay.it la rubrica Sesso.
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di Flavio Mazzini
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