I gay "malati" di sesso? Gli etero lo sono di più. Una recente ricerca, guidata dallo psichiatra Tonino Cantelmi, presidente dell’Associazione Italiana per le Ricerca in Psicoterapia Cognitivo-interpersonale, smentisce la credenza comune che le persone che cercano sesso in maniera compulsiva, siano perlopiù omosessuali.
Lo studio, presentato lo scorso fine-settimana a Palermo nell’ambito di un convegno sulle nuove dipendenze organizzato dalla Scuola di specializzazione in Psichiatria dell’università, diretta da Daniele La Barbera, ha preso in esame la cosiddetta dipendenza sessuale, cioè quella particolare dipendenza comportamentale che spinge una persona a consumare rapporti sessuali o materiale pornografico senza poterne fare a meno. I soggetti che ne sono affetti sono portati a considerare la relazione sessuale come un «bisogno fondamentale rispetto al quale tutto il resto viene sacrificato, comprese le persone che vengono considerate solamente come oggetti da usare», come spiega lo stesso Cantelmi.
Soffrono di questa dipendenza il 5% degli uomini del nostro paese e il 3% delle donne: «su 100 sesso-dipendenti – spiega Cantelmi – 18 sono omosessuali, 11 sono bisessuali, 7-8 sono di sessualità incerta, e la stragrande maggioranza (circa il 64%) sono eterosessuali, e quasi tutti impegnati in una relazione primaria stabile, come vengono definite le relazioni stabili come il matrimonio o la convivenza».
La ricerca, condotta attraverso scelte di misurazione a campione su gruppi di dipendenti anonimi, mostra, quindi, un ritratto dell’italiano schiavo del sesso molto distante dalle credenze comuni: in media, il dipendente da sesso è un maschio eterosessuale, 40enne, professionista e sposato. «Generalmente si pensa che le persone omosessuali siano quelle che cercano continuamente sessualità, in modo compulsivo, come se ci fosse una dipendenza comportamentale; nella realtà non è così» afferma Cantelmi, aiutando a smentire la credenza diffusa che la dipendenza sessuale sia un fenomeno narcisistico legato soprattutto all’omosessualità.
Ma cosa è e cosa comporta la dipendenza sessuale? Si tratta di una particolare dipendenza comportamentale, come lo sono quella da shopping compulsivo o quella da gioco d’azzardo, che infatti ad essa sono molto spesso associate. «È una relazione malata con il sesso – spiega Cantelmi – attraverso la quale la persona allevia lo stress, fugge da sentimenti negativi o dolorosi, dalle relazioni intime che non è capace di gestire». I dipendenti sessuali hanno perso totalmente il controllo sulla loro capacità di dire no e di scegliere. «Il loro comportamento sessuale – aggiunge Cantelmi – è parte di un ciclo di pensieri, sentimenti ed azioni che non sono più in grado di controllare».
La ricerca mostra anche come alla "sesso-dipendenza" si associno spessissimo altre forme di dipendenza, come quella dalla droga (42 per cento), lavoro compulsivo (28 per cento), shopping compulsivo (26 per cento), gioco d’azzardo (5 per cento).
I sessodipendenti, che hanno in media 40 anni, sono soprattutto uomini (82 per cento uomini, contro il 18 per cento delle donne), per la maggior parte (40 per cento) sposati, il 33 per cento è single, il 22 per cento divorziato e il 5 per cento è separato. Alcuni soffrono di disturbi dell’alimentazione (32.38 per cento) o di disturbi psichiatrici come i disturbi dell’umore (62 per cento), depressione (15-62 per cento), disturbi d’ansia 5-46 per cento, fobia sociale 47 per cento. Tra i sessodipendenti sono numerosi coloro che praticano il cybersesso.
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