Per noi italiani non è difficile avere un’idea di come può essere concepita l’industria della pornografia negli altri paesi occidentali, e in particolare negli Stati Uniti. Abituati come siamo al bombardamento di messaggi sottilmente erotici (ed esclusivamente eterosessuali) nella pubblicità e in TV, tendiamo a dimenticarci che nel nostro paese il sesso, quello vero, è ancora un tabù. Basti pensare che da noi la prostituzione, pur non essendo illegale, non ha alcuna forma di regolamentazione e che nelle nostre scuole non ci sono veri programmi di educazione sessuale ed affettiva (con conseguenze devastanti e sotto gli occhi di tutti).
Allo stesso modo da noi la pornografia viene ancora vissuta e percepita come qualcosa di trasgressivo e da non prendere troppo sul serio, tant’è che le poche manifestazioni italiane legate al mondo della pornografia (come il Misex o il Bergamosex), si risolvono in esibizioni pubblicitarie molto provinciali che lasciano quello che trovano e che restano escluse dai circuiti internazionali. Questa concezione arretrata dei sex-media viene evidenziata dal fatto che tutto ciò che riguarda l’ambito gay è semplicemente ignorato dal mondo della pornografia italiana e dalle sue manifestazioni, cosa che non accade negli USA e in buona parte d’Europa.
Qui, oltre ad esserci fiere e manifestazioni dedicate esclusivamente all’hard gay, i maggiori eventi dell’industria pornografica riservano spazi (anche notevoli) alla pornografia omosessuale. E anche i maggiori premi che ogni anno vengono assegnati nel settore pornografico in senso lato hanno anche un’ampia sezione gay. E’ questo il caso degli Xbiz Awards, che negli USA sono considerati i Golden Globes del porno (tant’è che si sono appena svolti sul Sunset Boulevard di Hollywood) e che anche quest’anno hanno dato il giusto peso alle produzioni gay. Il film dell’anno è stato To The Last Man della Raging Stallion, riconfermando il successo del genere muscle bear degli ultimi anni. I premi come miglior regia e miglior casa di produzione sono andati alla Titan Media, altra casa di produzione specializzata in uomini e ragazzi molto virili. Giusto per confermare il trend il premio come miglior performer è andato al giovane Jackson Wild, che lavora sia con Titan Media che con Raging Stallion.
Da notare che oltre alle premiazioni si sono tenute conferenze decisamente serie e molto partecipate su temi come la pornografia nell’era Obama e sul rapporto fra crisi economica mondiale e pornografia. Altra cosa curiosa, e molto politicamente corretta, è che gli Xbiz Awards hanno una premio dedicato all’iniziativa più lodevole in campo gay hard, e il suddetto premio quest’anno è andato ad un’altra premiazione: i Cybersocket Awards, ovvero il premio per i migliori siti hard gay. I Cybersocket Awards, che quest’anno si sono tenuti poco prima degli Xbiz, sono suddivisi in ben trentasette categorie e quasi tutte vengono votate direttamente dal pubblico del web. I Cybersocket Award sono diventati da ormai nove anni un marchio di qualità molto ambito dai migliori siti hard gay, stimolando una competizione serrata per offrire prodotti di sempre maggior qualità e persino educativi (basti pensare alla promozione del sesso sicuro).
Dal canto nostro possiamo consolarci, almeno in parte pensando che il nostrano Carlo Masi ha appena messo in commercio, sotto forma di dildo, la riproduzione certificata del suo membro. Battutine a parte, quando un performer gay taglia questo traguardo è perché ha raggiunto un livello di popolarità davvero notevole a livello mondiale. Se fosse nato in un altro paese tutte le locali fiere del porno se lo contenderebbero come ospite d’onore, ma purtroppo dalle nostre parti le cose vanno diversamente. Sarà solo un caso?.
di Valeriano Elfodiluce
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.