Oggi 77enne, Margaret Court è giustamente considerata una delle più grandi tenniste di tutti i tempi. Nessuno ha mai vinto più slam di lei, 24 (addirittura 64, considerando anche doppio e doppio misto) e ben 50 anni fa, era il 1970, riusciva ad aggiudicarsi il Grande Slam, prima tennista dell’era Open. Prima di lei solo Maureen Connolly, nel 1953, e dopo di lei solo Steffi Graf, nel 1988.
Peccato che di quell’immensa tennista siano rimaste solo e soltanto immagini in bianco e nero. Da tempo, infatti, la Court è diventata ministro pentecostale, scatenandosi in commenti orgogliosamente omofobi e insostenibili. Ha in passato asserito che il tennis femminile è ‘pieno di lesbiche’, ha attaccato quei genitori che sono al fianco dei propri figli che desiderano esplorare la propria identità di genere, ha duramente criticato il matrimonio egualitario e definito ‘perseguitati’ quelli che esprimono opinioni contro la comunità LGBT.
Ebbene ora la Court, via Sky News, ha pubblicamente chiesto un omaggio, una celebrazione, per i 50 anni del suo storico grande Slam.
Penso che dovrei essere omaggiata, tutto qui. Io tratto tutti allo stesso modo, mi limito a dire quel che dice la Bibbia, ed essendo cristiana ho avuto problemi per questo motivo. Sono state cose e sono successe cose negli ultimi anni, ma amo ancora la mia nazione e rappresento la mia nazione, quindi penso che dovrei essere onorato.
In Australia, non a caso, il mondo dello sport si è diviso dinanzi a Margaret Court. Billie Jean King e Martina Navratilova, ex colleghe nonché leggende del tennis, hanno pubblicamente chiesto di rinominare la Margaret Court Arena, con Anna Wintour e diverse tenniste ancora in attività che hanno minacciato di boicottare l’Australian Open, se gli organizzatori non interverranno in tal senso. Ma la Court, sfacciata, non batte ciglio e anzi chiede persino applausi per quanto realizzato mezzo secolo fa. Prima che l’odio omofobo le annebbiasse la vista.
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