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Sangue gitano autentico, quello che scorre nelle vene di Joaquin Cortes, considerato il più grande danzatore di flamenco del mondo. Un sangue carico di passione e di sensualità, quelle stesse qualità che Joaquin riesce con sentimento e maestria a comunicare durante i suoi spettacoli.
L’ultima creazione del maestro della danza spagnola, "Live" è in tournée in questi giorni nel nostro paese, un’occasione imperdibile per godere anche dell’erotismo che emana da uno dei corpi più impressionanti del palcoscenico dei nostri tempi.
Joaquin Cortes è nato a Cordova nel 1969, e a dodici anni si è trasferito a Madrid per studiare danza. A quindici anni è entrato nel Balletto Nazionale Spagnolo arrivando in breve tempo alla qualifica di ballerino solista. Con la compagnia nazionale, Joaquin ha girato il mondo, ballando anche al Metropolitan di New York o al Palazzo dei Congressi del Kremlino di Mosca. Poi ha lasciato la compagnia per esibirsi in alcune performance di gala al fianco di stelle internazionali come Maya Plisetskaya, Silvie Guillen, Pere Schauffus, Marie-Claude Pietragalla e Julio Bocca, collaborando anche con altre compagnie in qualità di ospite o coreografo.
Nel 1992 ha creato una sua compagnia, la "Joaquin Cortes Flamenco Ballet", che già dal primo spettacolo "Cibayì" si è esibita in tutto il mondo. Ha anche avuto qualche esperienza cinematografica, la prima delle quali al fianco del regista omosessuale Pedro Almodovar che lo ha voluto nel suo "Il fiore del mio segreto".
Nel 1997, Joaquin si è persino lanciato nel mondo della discografia, con una band chiamata "Gipsy Passion Band" e un cd di cui è anche autore delle musiche e percussionista.
"Live" è il suo quarto spettacolo, e ha per protagonisti la musica e il canto, un viaggio attraverso le tante anime del flamenco che Joaquin Cortes affronta davanti al suo pubblico da solo e senza paura come un torero nell’arena.
Un viaggio in cui "suona" la sua musica soltanto con il suo ballo, con l’eleganza ed il sentimento che lo hanno sempre distinto. Non ha paura di osare nel combinare le fonti più diverse, le provenienze più lontane: la musica originale di Jesus Bola, Diego Carrasco, Juan Parrilla e dello stesso Cortes, interpretata sul palco da 18 grandi musicisti, è una fusione di musica classica araba, sefardita, ebraica, afrocubana, jazz, gospel, e naturalmente flamenca, la stella assoluta.
"Live" è per alcuni versi anche una sorta di "jam session", un dialogo estemporaneo tra passi di danza e improvvisazioni dell’orchestra, squisiti fuori programma che Cortes spesso regala ad un pubblico estasiato.
Il tour italiano è partito l’8 luglio da Firenze, e continua ancora per tutto il mese di agosto. Ecco le date:
Riccione 07/08/02
Viareggio 10/08/02
Porto Rotondo 14,15/08/02
Oristano 17/08/02
Cagliari 21/08/02
Catania 24/08/02
Messina 25/08/02
Agrigento 27/08/02
Palermo 28/08/02
Ostia 29/0/02
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