Oggi 49enne, David Yost divenne celebre nei primi anni ’90 grazie al ruolo di Billy Cranston, primo power ranger blu nella serie televisiva Power Rangers.
Nel 2010 Yost ha fatto coming out, denunciando l’omofobia quotidiana vissuta sul set della serie, dove tutti sapevano della sua omosessualità. Il giovane David, esausto, abbandonò lo show dopo oltre 200 puntate, perché ossessivamente bullizzato, deriso, a tal punto da cercare aiuto nelle cosiddette teorie riparative.
“La terapia di conversione l’ho seguita religiosamente per due anni, ma causò il mio esaurimento nervoso perché stavo lavorando attivamente per reprimere la verità di ciò che sono. Mentalmente, non potevo più sopportarla. Dopo il mio esaurimento nervoso ci ho messo anni per essere a mio agio e aperto nei confronti di chi ero. Non è stato un processo rapido e ci è voluto molto tempo per essere felice e a posto con me stesso“.
Ricordi, quelli dei Power Rangers, che Yost non vuole comunque macchiare, visto il boom a cui andò incontro la serie negli anni ’90.
“Ho fatto parte di uno spettacolo che è diventato iconico negli ultimi 25 anni, e voglio che i fan dello show si concentrino davvero su tutte le cose positive che hanno avuto dallo show, e non su ciò che accadde dietro le quinte. Ne parlo, ma non vado in giro arrabbiato. Come persona, mi sento più a mio agio a parlare della mia sessualità e a parlare di quello che mi è successo. Ricevo lettere ogni giorno tramite i social media da persone che mi dicono: ‘Grazie mille per aver fatto coming out, mi hai dato il coraggio di farlo, grazie per aver condiviso la tua storia'”. “È una ricompensa per me, perché so di aver aiutato altre persone a trovare la forza per parlarne“.
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