Una cosa è certa: la Rai è ancora capace di proporre una buona tv di intrattenimento. Come il programma di Filippo Timi che ha debuttato in prima serata su Rai 3 giovedì 13 Febbraio. Con il nome di ‘Skianto’, l’attore e regista italiano, adatta per il piccolo schermo l’omonimo spettacolo teatrale, realizzando uno show di immensa peculiarità, un grande effetto revival per tutti gli amanti della tradizione nostrana e con una componente amorevolmente queer che, di fatto, è la sua caratteristica più particolare. Nella prima delle due serate prevista (la prossima è attesa per giovedì 20 Febbraio), Filippo Timi ricorda e celebra tutta la magia di Sanremo ’67.
Un effervescente omaggio alla musica, un lungo percorso nel viale dei ricordi in cui l’attore, attraverso una scenografia minimalista ma allo stesso tempo molto estrosa, si muove con agilità e con grande sicurezza. Con la prima puntata di ‘Skianto’ si rivive, forse, una delle pagine più belle della tv italiana, e l’attore tra balli, monologhi, cambi d’abito e riflessioni, si conferma un abile mattatore. Non un one man show classico, sul palco ci sono state le performance di Mario Biondi, Simona Molinari, Serena Brancale e la comparsata di Pippo Baudo (in forma smagliante), che da abile narratore esterno, giuda Filippo Timi in questo viaggio tra i ricordi. Uno show arcobaleno a tutti gli effetti, in cui l’attore affronta la sua diversità senza nessun pelo sulla lingua. Come sempre, dopotutto. ‘Mio padre diceva che Renato Zero era bravo. Era il suo modo per dirmi che mi accettava, forse‘, afferma Timi. E aggiunge: ‘Se fossi nato donna sarei voluta rinascere nel corpo di Mina‘, aprendo così una parentesi sulla forte diseguaglianza che, ancora oggi, c’è tra uomo e donna. Ironizza inoltre molto garbatamente anche con Pippo Baudo, chiedendo al celebre conduttore cosa sarebbe cambiato se fosse nato donna. ‘Mi sarei chiamato Josephine‘.
‘Skianto’ è stato dunque un successo? Per quanto ci riguarda l’esperimento è riuscito sotto tutti i punti di vista. Ha avuto poco impatto sui social, forse solo per la sua impostazione teatrale, ma questo non significa che non sia uno show degno di nota. Anzi, è qualcosa di molto innovativo per la tv di oggi. E ora per la seconda puntata il viaggio continua tra i ricordi di ‘Fantastico Show’.
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