Al GF va in scena la solita storia dei gay perbene contro i gay eccessivi: purtroppo però è anche questa omofobia.
La toppa è peggio del buco. Ieri sera al GF 15 è andato in onda un breve processo a Danilo Aquino, concorrente “coatto” a cui Barbara d’Urso ha chiesto conto di due post dal taglio omofobico e razzista scritti su Facebook. Il risultato? L’ennesima lezione su come possano o non possano essere i gay. Secondo gli etero ovviamente.
Il recluso del Grande Fratello 15 ha spiegato i suoi scritti sul social network usando il consueto armamentario di piccola omofobia, pur con qualche variazione sul tema: “Io non sono omofobo, tantomeno che io c’ho parenti omosessuali quindi… Io sono solamente contro le persone che eccedono”, ha detto di fronte a un notoriamente mai eccessivo Cristiano Malgioglio.
Tutto bene insomma! Allora chiediamo, dove giace il limite che stabilisce l’imperdonabile eccesso di omosessualità? Dovrò cancellare i Pride dalla mia agenda? O forse non devo parlare di uomini quando sono in compagnia di eterosessuali in vena di confidenze sulle proprie imprese amorose?
Danilo Aquino non sarà omofobo, ma questa è omofobia. Spicciola certo, ma tale rimane. Perché l’omofobia non è una malattia cronica, se ne può uscire, come capita ai genitori dopo il coming out dei figli, o vi si può scivolare dentro, pensando di poter porre arbitrariamente un limite all’identità e al comportamento di tutti coloro che si discostano dalla norma eterosessuale, che non sia legato esclusivamente alla libertà e all’integrità altrui.
Gli omosessuali del resto sono i primi ad esserci caduti dentro anche durante queste prime due puntate del reality show di Canale5, insultando sui social network Angelo Sanzio, noto come il Ken umano, reo di rappresentare uno stereotipo che sarebbe dannoso per la comunità LGBT.
La televisione generalista si è ormai incanalata verso il pensiero secondo cui l’omosessualità va bene a patto che sia possibile il sanzionamento dell’omosessuale che “eccede”. Fa niente che in studio ci siano sempre proprio quella tipologia di omosessuale che andiamo sanzionare: i Signorini e i Malgioglio. Corto circuiti concessi purché si faccia il minestrone da prima serata.
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Non sono d accordo. Come quando una donna etero si veste da prostituta sapendo che inevitabilmente ne le critiche di alcuni se le tira addosso e un uomo etero si veste da benzinaio attirandosi contro le critiche da altri, ovviamente un uomo gay non può mettersi l ombretto e il rossetto pretendendo che a tutti vada bene! Personalmente sono gay ma se vedessi uno così per strada quanto meno direi che non rappresenta affatto la categoria
I tanti colori dell'arcobaleno...
Quella parte di puntata mi ha lasciato molto perplesso, soprattutto quando ho visto Angelo e Baye applaudire convintamente quelle frasi contro i presunti 'eccessi'; tra l'altro, proprio loro, che tipi classici non sono affatto... bah... Ad ogni modo, ho trovato molto opportuna la frase di Barbara D'Urso quando, tornata sull'argomento, ha ricordato che ognuno esprime la propria sessualità come vuole. Certo è che quelle polemiche tutto mi sembrano tranne che uguali a quelle dei tanti gay comprensibilmente e giustamente esasperati di fronte all'ennesimo programma tv in cui, appunto, se c'è un gay quello è immancabilmente un personaggio privo di mascolinità, spesso strambo e eccentrico, la solita macchietta messa lì per far ridere e sghignazzare la gente. E' una questione di rappresentazione complessiva distorta della realtà omosessuale, non del singolo gay effeminato che capita di vedere.