Splendida intervista, quella portata avanti ieri sera su Nove da Daria Bignardi nel corso della terza puntata de l’Assedio. Davanti alla conduttrice, infatti, si è seduto GianMarco Negri, 40enne primo cittadino di Tromello, in provincia di Pavia, nonché primo sindaco transgender d’Italia.
“Anche se ora sono un uomo, non vuol dire che dentro di me non ci sia più una sensibilità femminile“, ha esordito Gianmarco, che ha poi ricordato il difficile coming out in famiglia.
Avevo 20 anni, ero con una ragazza e mia madre l’aveva scoperto. Discutemmo sul fatto che fossi lesbica. Io le dissi ‘semplicemente non sono una donna, aiutami perché vorrei fare il percorso’. E le mi disse di no, ‘così ti ho fatta e così rimane’. Era la frase di una mamma spaventata, perché se non ne sapevo niente io, si immagini cosa ne sapesse lei, e la parona transessuale, per mia madre, significava marginalità, prostituzione, e io la capisco, la capivo, non poteva sapere.
“Maria fino a un certo punto ha avuto un’infanzia esplosiva“, ha ricordato Gianmarco, raccontando di quando fosse ancora bambina, molti anni fa, prima di cambiare sesso. Un carattere, quello del sindaco di Tromello, ancora legato ad un lato ‘femminile’, perché ‘la transizione non ha cancellato quello che c’era prima’.
Sono un carattere anche femminile. Chi c’è stato prima di me è la stessa persona che lei vede dinanzi a sè, solo che ora ho la barba e sono più contento perché mi relaziono con lei con un’identità che mi rappresenta. Ma le due entità sono racchiuse all’interno della stessa persona. Chi transiziona non deve rinnegare chi è stato.
Impossibile poi non parlare delle paure, legate alla transizione, che Gianmarco collega alla “paura della società“.
Più che disforia di genere bisognerebbe parlare di disforia sociale. Spesso la persona che inizia un percorso quello scoglio l’ha già superato o lo sta superando. Ma se la società attorno rimane chiusa, non si apre, finisce un probelma e ne inizia un altro. Che è quello di non riuscire più a relazionarsi. Quando ho cambiato sesso, in paese a Tromello le persone hanno risposto in modo positivo. Solo una persona non mi salutava più, poi mi ha detto perchè: mi conosceva da quando ero piccolo e si aspettava che fossi io a dirgli quello che avevo fatto.
Chiusura con una confessione politica, perché anche se eletto con una lista civica, Gianmarco si considera un sindaco di ‘sinistra’.
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