Nella sua continua e ossessiva ricerca di visibilità, Giorgia Meloni è tornata ad attaccare la comunità LGBT puntando il dito contro Storie di Genere, programma di Rai 3 condotto da Sabrina Ferilli concluso oltre un mese fa.
Con evidente ritardo la leader di Fratelli d’Italia si è accorta dell’esistenza del programma, attaccato via Facebook a causa di un breve frammento di intervista, in cui una donna transessuale esprime la propria opinione sull’accettazione di se’, che dovrebbe andare ben oltre l’opinione altrui. Un concetto stravolto dalla Meloni, che ha incredibilmente così distorto le sue parole: “I generi non esistono, è ridicolo che un bambino si debba preoccupare di quello che è, perché ha paura che la società lo possa far soffrire”.
“Continua il tentativo di indottrinamento dei bambini sul tema del gender“, ha tuonato la deputata di centrodestra. “Ma, stavolta, lo paghiamo tutti noi. Altro che libertà di educazione da parte delle famiglie: la Rai usa questo video, questo testo, per propagandare un programma su temi delicatissimi che va in onda in prima serata. Non se ne può più di questa dittatura. BASTA! Intervenga il nuovo cda della Rai. Per voi è normale che con i soldi del canone si faccia questo?“.
Una vera e propria minaccia nei confronti della Rai del futuro, a breve saccheggiata dalla nuova maggiornaza giallo-verde con chissà quali conseguenze. Giorgia Meloni, nel suo piccolo, ha iniziato a picconare e a chiedere teste.
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