Annalise Keating (Viola David), brillante avvocato e temibile docente di diritto penale, informa i suoi studenti che sceglierà tra loro alcuni collaboratori per il suo studio legale. Saranno in cinque ad emergere: Connor Walsh (Jack Falhee), Michaela Pratt (Aja Naomi King), Laurel Castillo (Karla Souza) e Wes Gibbins (Alfred Enoch). Gli eletti verranno immediatamente svezzati, il primo compito sarà quello di assistere Annalise nella difesa di una cliente: tra falsa testimonianza, sesso in cambio di informazioni (N.B. sesso tra uomini, il bel protagonista Connor è gay!) e corruzione, gli ambiziosi collegiali dimostreranno subito di saper nuotare nella “vasca di squali” nella quale sono stati gettati.
Le Regole Del Delitto Perfetto, ultima creazione della premiata ditta Shonda Rhimes & Peter Nowalk (omosessuale dichiarato e “papà” di alcuni dei più bei personaggi gay della tv), non delude le aspettative e si piazza prepotentemente tra i prodotti più interessanti della stagione televisiva in corso. Sarà il lavoro di sceneggiatura propulsivo ma al contempo elegante e divertente, saranno i personaggi profondamente duali e tortuosi, LRDDP (titolo, come del resto la serie stessa, impossibile da riassumere) si svincola abilmente dal prevedibile legal thriller per regalarci atmosfere da delirio narrativo non lontane da teen horror globalmente apprezzati quali So Cosa Hai Fatto o Scream.
Primo punto forte della serie è la recitazione di una Viola Davis in formissima, proprio come l’Olivia Pope di Scandal (altro successo made in “SHONDAland”), Annalise Keating non è una donna da mezze misure. Avvocato d’assalto e docente tanto ammirata quanto temuta, la Keating sa come portarsi a casa la vittoria.
Il pilota inoltre ci introduce moltissimi altri personaggi, troppi forse, in modo che ci sia difficile comprendere realmente qualcuno di questi. Gli studenti infatti – che troviamo intenti a seppellire un cadavere nella prima scena – sembrerebbero inizialmente i soliti personaggi stereotipati di questo genere di produzione, ma si riveleranno del tutto imprevedibili.
La serie si erge dunque su di una base solida ma al contempo instabile: si salta più volte tra presente e passato, osservando ogni flashback dalla prospettiva di uno dei cinque collegiali intenti a seppellire il cadavere della prima scena. Quello scelto per la serie risulta quindi un dispositivo narrativo fresco, un modo di narrare in parte già visto, ma qui riproposto in maniera talmente rinnovata e illogica da attirare l’attenzione dello spettatore.
In particolare risulta interessante quanto inusuale la scelta di inserire nei 40 minuti d’esordio non uno ma ben tre delitti completamente separati l’uno dall’altro, mossa ambiziosa per un progetto che si propone ad una fascia di pubblico tardo-adolescenziale.
E’ di certo una mossa temeraria mettere tanta carne al fuoco in per un inizio stagione, ma è ciò che salva Le Regole Del Delitto Perfetto dal collassare sotto il suo stesso peso.
Pur mantenendo uno stile decisamente serio la serie risulta godibile e divertente, un affascinante ibrido di precedenti serialità televisive che, soprattutto per la sua originalità, finirà di certo per tenerci incollati allo schermo.
La prima stagione della serie è attualmente in onda su FOX, il martedì sera alle 21.
(Foto: Facebook )
di Davide Bertolino
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