73enne celebre volto del teatro, del piccolo e del grande schermo, dove è recentemente tornato grazie a Sono Solo Fantasmi di Christian De Sica, Leo Gullotta, vincitore di 3 David di Donatello, 4 Nastro d’argento, un Globo d’oro e un Ciak d’Oro, è tornato a parlare di diritti LGBT dalle frequenze radio del programma I Lunatici, su Radio2.
Negli ultimi anni temi come omofobia, l’odio, la fomentazione della parte più debole del Paese, quella in cui pesa la mancanza scolastica, stanno tornando. Purtroppo c’è chi parla alla pancia della gente. Ma il concetto di diversità, io sono siciliano e come tutti i sicialiani siamo storicamente diversi, è ricchezza. Dal punto di vista sociale e politico il 2019 è stato pesantissimo, brutale. Ma c’è stata una speranza in arrivo, grazie alle sardine, che hanno riempito le piazze. Questo mi ha fatto molto piacere, ravviva il concetto di libertà, serenità, dialogo, accoglienza. Sono state un capitolo positivo. Spero, per il 2020, che ci sia tanta speranza. Guai se mancasse, nonostante i problemi.
“Due anni fa mi sono sposato con il mio compagno“, ha continuato Gullotta, “non ne parlo spesso, la mia vita privata è privata. È successo durante una piacevole chiacchierata televisiva, giocosa, serena”. Leo si è unito civilmente all’amato dopo 32 anni di relazione, con l’ex divo del Bagaglino che ha infine rimarcato i passi in avanti fatti dal punto di vista dei diritti LGBT.
Sui diritti civili c’è ancora tantissimo da fare. Però qualcosa si è fatto. Se ne è parlato, oggi ai giovani di questo tema non interessa più di tanto. Per loro l’importante è il rapporto.
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