La mortificante esternazione di Caterina Balivo arriva tramite un tweet mentre sul palco dell’Ariston parla Diletta Leotta, giornalista sportiva di Sky, che poche settimane fa subì una grave violazione della privacy: alcune sue foto private furono hackerate e diffuse online.
Caterina Balivo ci ha fatto addormentare nell’anno del Signore 1951, quando a Sanremo le donne non potevano scoprire le spalle, le gonne dovevano arrivare sotto le ginocchia, ed era opportuno (e auspicabile) che tutto riflettesse il modello patriarcale e maschilista che vedeva – e vede ancora – la donna come un soggetto la cui dignità e autorevolezza possono e devono essere messe in discussione non solo dagli uomini, ma soprattutto dalle donne.
Quella della Balivo, bisogna prenderne atto, è la voce di un certo pubblico, di un certo modo di vedere le cose e il mondo, che sottovaluta le discriminazioni di genere avendone interiorizzato lo stile e i contenuti, il modello misogino e maschilista rimasto imperante per decenni nella nostra società, che nel 2017 deve essere denunciato e messo alla berlina.
“L’uomo può essere ciò che vuole, la donna può essere tutto quello che le è permesso essere essendo donna.”
E allora quale sarebbe, secondo la Balivo, l’outfit più opportuno per parlare di violazione della privacy in TV? Un tailleur Chanel, un Niquab? Ma soprattutto, cosa la spinge – e ci spinge – a credere che una ragazza che valorizza il proprio corpo con un abito, non sia credibile quando dice che è sbagliato violare la vita privata di una persona diffondendo immagini personali?
L’aspetto più mortificante è il passaggio dal significato al significante: l’involucro sposta l’attenzione dal contenuto alla forma, e la mortifica, la umilia, la rende soggetto indegno perché troppo audace, troppo distante dai modelli socialmente rispettabili. Il pensiero di una donna è delegittimato da uno spacco.
E allora Diletta Leotta è una stupida ragazzina con manie di protagonismo che inopportunamente parla di violazione della privacy con un bel décolleté in vista. Non si merita la nostra attenzione e la nostra compassione, e forse, sembra dirci il tweet, se l’è anche cercata.
La corte dei benpensanti la condanna al pubblico ludibrio e alla vergogna. L’udienza è tolta.
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Ma mica è solo la Balivo il problema...ormai stiamo messi veramente male.
Ma certo che è un me ma poi con una dieta in questa stagione piuna di legumi e altri lassativi poi esce.
Invidia di questa donna senza precedenti. Sicuramente lei la può permettere ma questa Balivo rassegnati, sei proprio brutta sia d'aspetto che nell'anima. Ma chi ti ha messo li? Avrai la santa pupa che ti protegge in Rai.....Cacciatela da li per favore. Noi dobbiamo pagare pure il canone per una cosi?