Esattamente 20 anni fa, era il 23 febbraio del 1999, andava in onda nel Regno Unito, su Channel Four, la prima storica puntata di Queer As Folk, serie tv ideata da Russell T Davies poi nel 2000 andata incontro ad un remake americano.
Protagonisti tre omosessuali di Manchester, interpretati da Aiden Gillen Jones, negli ultimi anni rivisto in tv grazie a Game of Thrones, un giovanissimo Charlie Hunnam, poi esploso al cinema con Pacific Rim, e Craig Kelly. Un pubblicitario di successo, un impiegato in un supermercato e un minorenne, alle sue prime esperienze omosessuali all’ombra di Canal Street.
Serie tv epocale, perché per la prima volta sessualmente esplicita in ambito gay. Già nei primi 20 minuti del primissimo episodio, Davies cedeva alla masturbazione, allo sperma e al rimming, per una prima stagione da solo 8 puntate che offrì al pubblico britannico (e non solo) una rappresentazione franca e divertente dell’universo LGBT, fino a quel momento sempre taciuto dalla tv inglese.
All’epoca Queer As Folk suscitò da subito enormi polemiche, ma l’Auditel premiò il coraggio di Channel 4, con quasi 4 milioni di telespettatori per il primo episodio. L’anno dopo la serie proseguì con una seconda stagione da solo due episodi, prima di lasciare il campo a Showtime per il remake a stelle e strisce, durato 5 stagioni.
In un panorama televisivo che fino a quel momento si era concesso una rappresentazione gay limitata a dei timdi e casti baci, Queer As Folk fu semplicemente una rivoluzione, soprattutto per quella generazione di adolescenti gay che cercava di trovare il proprio posto nel mondo, spianando la strada a una migliore e più esaustiva narrazione gay, tanto in tv quanto al cinema.
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