ATTENZIONE, possibili SPOILER!
L’ultima puntata di The Walking Dead, andata in onda domenica notte negli States, ha visto morire uno dei suoi protagonisti.
Tom Payne, ovvero Jesus, è deceduto a sorpresa, nonostante la sua controparte sui celebri fumetti sia ancora viva e vegeta. Una scelta che ha spiazzato i fan e lo stesso attore di 35 anni, che ha confessato tutto il proprio dispiacere per il mancato esplicitamento televisivo dell’omosessualità di Jesus. Intervistato dall’Hollywood Reporter, Tom ha sottolineato come molti fan dello show AMC non avessero ancora capito che Jesus fosse gay.
“È stato così bello far parte di quella comunità, dare visibilità ad un personaggio gay in uno dei più grandi show televisivi di sempre. È stata una responsabilità straordinaria, ed ero felice di poterla esprimere. Ma mi ha deluso il fatto che non sia stato fatto di più. Non è mai stata nemmeno menzionata esplicitamente. L’orientamento sessuale di Jesus si è limitato ad una singola scena con Lauren nella settima stagione. I fan del fumetto lo sapevano. Lo hanno riconosciuto. Ma c’erano anche tante altre persone che non avevano realizzato. Penso che avrebbero potuto essere un pò più avanti, a riguardo. Si è trattato di una decisione reciproca (la sua morte, ndr) e ne sono stato realmente felice. Avevo espresso la mia infelicità ai produttori nel corso della precedente stagione. Credo sia stato ingiusto nei confronti degli spettatori suggerire un rapporto omosex tra Jesus ed Aaron. Si è trattato di una scelta un po’ svogliata: ‘Ecco due personaggi gay. Dovrebbero stare insieme!’. Perso Jesus ci sono ancora Aaron e Tara (Alanna Masterson), e i nuovi Magna (Nadia Hilker) e Yumiko (Eleanor Matsuura), quindi c’è ancora una rappresentazione LGBT nello show“.
Personaggi purtroppo spesso appena accennati, con sessualità vagamente rivelate e il più delle volte lasciate svanire. Impossibile non dare a ragione a Payne, nel denunciare il mancato coraggio AMC nel tratteggiare a dovere gay e lesbiche in The Walking Dead, show non a caso precipitato negli ascolti dopo nove stagioni. Dal picco dei 17 milioni di telespettatori americani del primo episodio della sesta, ai meno cinque dell’ultima puntata della nona. E un motivo, ci sarà.
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