Sono sei anni che la Turchia non partecipa all’Eurovision Song Contest.
Ufficialmente il Paese si lamentò del sistema di voto a suo dire ingiusto, ma nelle ultime ore, direttamente dall’Università Ibn Haldun di Istanbul, Ibrahim Eren, che gestisce la Turkish Radio and Television Corporation (TRT), ha confessato tutt’altro versione. Che neanche a dirlo fa rima con omofobia.
“Siamo contrari a quel sistema di voto. Come emittente pubblica, poi, non possiamo trasmettere in diretta alle ore 21:00 – quando i bambini sono ancora svegli – personaggi come l’austriaco barbuto che indossa una gonna, che non crede nei generi e che dice di essere sia uomo che donna”. “Ho detto alla EBU che si sta distaccando dai propri valori. Altri paesi se ne stanno andando per colpa loro. C’è una confusione mentale per colpa degli organizzatori. Se questo cambierà, allora torneremo“.
Eren ha infine ribadito che no, “non stiamo considerando il ricongiungimento al concorso“. Peccato che nessun Paese, al momento, abbia abbandonato l’Eurovision per ‘confusione mentale’ di tipo organizzativo. Nel 2012 il turco Can Bonomo arrivò settimo, mentre nel 2003 il turco Sertab Erener vinse con la canzone Every Way That I Can. Il quarantanovesimo Eurovision Song Contest, non a caso, si tenne a Istanbul tra il 12 e il 15 maggio 2004.
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