UNA VERA D’IVA

Dagli esordi come cantante, a star della televisione. Indiemticabile il suo Ok il prezzo è giusto, una trasmissione,però, verso la quale Iva prova qualche risentimento.

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7 min. di lettura

45 anni di carriera, 3 vittorie al Festival di Sanremo, tourneè in tutto il mondo, compreso al Madison Square Garden di New York, grandi successi discografici e televisivi. 13 anni alla guida di un programma televisivo, Ok il prezzo è giusto, seguitissimo da grandi e piccini, e poi ancora trasmissioni di successo come Sembra ieri, Testarda io, 100 milioni più Iva. Cantante, conduttrice, scrittrice di romanzi e oggi anche attrice in una fiction che vedremo a Settembre su Canale 5, dove interpreterà il ruolo di una madre alle prese con la scoperta dell’omosessualità del figlio. Un artista a 360° gradi, a cui verrà dedicato un evento giovedì 19 Aprile a Roma, allo Chalet, organizzato da Gk e Bears in Rome, ed a cui Iva ha promesso di non mancare. Una serata tributo ad una “d’Iva”.
45 anni d’Iva. Gk e Bears in Rome stanno preparando una festa per i suoi 45 anni di carriera.
Guardi questa è una cosa bellissima, ma non ne sapevo nulla. Mi è stato detto in questi giorni. Un ragazzo che collabora con me mi ha detto che c’è questa sorpresa per me. So che organizzano una serata e mi ha chiesto di non mancare. Mi ha detto di non preoccuparmi, perché sarà una cosa molto bella, ma non so altro.
Che effetto le fanno 45 anni di carriera?
Un effetto piacevole, perché vuol dire che la salute resiste così come la voglia di cantare. Certo sono tanti 45 anni di questo lavoro, ma non ho alcuna intenzione di rallentare, anzi spero di aggiungere qualche altro successo.
Qualcos’altro da aggiungere. Cosa?
Una commedia musicale che è un progetto in atto, un po’ difficile da realizzare, e di cui si sta parlando seriamente con persone di altissimo livello. Forse non dovevo parlarne, ma incrocio le dita e spero che questo si possa realizzare.
Ha finito da poco di realizzare una fiction con Virna Lisi, Caterina e le sue figlie. Com’è stata questa esperienza come attrice?
È stato abbastanza divertente. La storia è un inno all’amicizia, quella tra due donne, io e Virna Lisi, attrice e donna straordinaria. Una serie in sei puntate, che andrà in onda a Settembre. Nella fiction io ho un figlio gay, e tutti sono a conoscenza della sua omosessualità, mentre io sono l’unica ad ignorare la realtà.
Nel film il suo personaggio quando scopre l’omosessualità del proprio figlio come reagisce?
Nella fiction sono una donna molto semplice, così come nella realtà se vogliamo, e faccio la postina in un piccolo paese. Tutti sanno, compresa la mia amica Caterina (Virna Lisi), dell’omosessualità di mio figlio, che da qualche anno vive in Spagna ed ha una storia importante con un altro uomo. Tutti sanno, ma nessuno ha il coraggio di dirmelo, perché io non voglio capire e non voglio vedere. Quando finalmente scopro questa cosa la prima reazione è quella di un grande dolore, perché io non vedo l’ora di diventare nonna. Poi, invece, abbraccio la causa di mio figlio, perché è talmente grande l’amore che ho per lui che addirittura vado in Spagna alla ricerca del suo fidanzato , perché per incomprensioni si sono lasciati. È una storia anche molto divertente, ma alla fine da brava madre appoggio in tutto e per tutto mio figlio.

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Se, per assurdo, nella vita reale dovesse scoprire l’omosessualità di sua figlia, come reagirebbe Iva Zanicchi?
Sono certa che mi comporterei come il mio personaggio nella fiction. Inizialmente avrei più che altro delle preoccupazioni, anche se oggi i tempi sono cambiati. In passato le cose non erano così semplici per un omosessuale. Io ho un cugino, che ha la mia stessa età, di cui da sempre so della sua omosessualità. Lui ha una storia con il suo compagno che è iniziata negli anni ’60, quando avevano 20 anni, e che dura da più di 40 anni. Un rapporto fatto di un amore e di un rispetto incredibile, di una condivisione totale. Oggi vivono benissimo, ma in passato, negli anni ’60-’70, hanno sofferto tantissimo, mi creda!
Per lei lo stravagante Malgioglio ha scritto pezzi stupendi. Uno di questi, Ciao cara come stai?, l’ha portata alla vittoria. Nel ’78 abbiamo visto una versione sexy della Zanicchi con l’album Playboy, sempre con canzoni scritte da Cristiano. Siete ancora amici?
Ho conosciuto Cristiano quando giovanissimo venne dalla Sicilia. Sono stata forse la prima ad incidere canzoni con lui, c’è stata una grande collaborazione ed una grande amicizia. Ma se dobbiamo parlare di omosessuali posso dire che non faccio distinzioni. Trovo in loro una sensibilità, una predisposizione verso gli altri, una generosità, forse sono stata fortunata, ma sono così sia il mio collaboratore che il mio segretario. Ed è per questo che ho voluto che mi affiancassero, perché ho bisogno che lavorino con me persone che mi vogliono bene.

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Negli anni ’70 altre cantanti famose hanno scritto per lei canzoni, Donatella Rettore, Giuni Russo. È abbastanza singolare che in un periodo in cui si parlava di rivalità tra prime donne della canzone, tra icone gay, le altre artiste scrivessero per lei, non trova?
Ho conosciuto Donatella Rettore, e trovo che sia una grande artista. Ha fatto due nomi di due grandi artiste, e mi dispiace dover dire, riferendomi soprattutto a Giuni Russo, una grandissima interprete con una grande musicalità, che non ha avuto il successo che meritava. Ma a parte il successo, che una può dire chi se ne frega, Giuni non ha avuto neanche l’opportunità, e lei di questo ha sofferto moltissimo. E questo è molto triste, checché se ne dica, perché poi quando uno muore viene celebrata. Lei ha avuto le porte chiuse. Io mi ricordo l’ultimo sua partecipazione di Sanremo… cosa non ha tribolato. C’era un grande affetto tra di noi. Donatella l’ho vista molto meno, ma credo ci sia una grande simpatia tra di noi.
C’è mai stata, nella sua lunga carriera, un momento in cui ha sentito di non essere apprezzata come doveva? Ha mai avvertito qualche presenza ostile?
Credo sia…
Continua in seconda pagina^d
C’è mai stata, nella sua lunga carriera, un momento in cui ha sentito di non essere apprezzata come doveva? Ha mai avvertito qualche presenza ostile?
Credo sia capitato a tutti. Io ho avuto dei momenti di grandissima difficoltà e crisi. Tanto è vero che ero talmente demoralizzata, e anche un po’ arrabbiata, che ho deciso di allontanarmi dalla musica per un anno e di fare altre cose, perché io non mi arrendo mai. Era un periodo in cui morì anche mio suocero, un importante discografico, per cui avevo tutte le porte chiuse. Sanremo no, tutti i programmi musicali no, era un momento strano. Così ho deciso di lasciare con molta sofferenza, e mi sono detta: per una annetto faccio televisione e poi ritorno a cantare. Invece, ho incontrato, ahimè o per fortuna, Ok il prezzo è giusto, ed ho trascurato la musica per troppo tempo. Mi sono data alla televisione, perché ero in un momento di grandissima difficoltà.

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Sembra quasi dal suo tono che le sia dispiaciuto condurre Ok il prezzo è giusto, mi sbaglio?
Non è che rinnego, dico solo che forse 13 anni di Ok sono stati troppi. Perché sai in Italia è molto difficile, è quasi impossibile. Se tu fai una cosa, non devi fare più altro, non te lo perdonano. Uno non può fare la cantante, la pittrice, la scrittrice, la conduttrice: non te lo consentono. Se vieni catalogata ed incasellata in un genere, devi fare solo quello. Quelli della musica non mi hanno perdonato il fatto di aver fatto televisione, per cui ho trovato le porte chiuse, non potendo fare dischi per 7-8 anni. Ok mi ha dato in cambio, però, un enorme popolarità.

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La televisione, però, non riesce a fare a meno di lei, e lei della tv. Oggi è una delle presenze fisse di Buona Domenica
È vero, ho accettato di fare Buona Domenica di buon grado, e cerco di lottare per non fare l’opinionista. Invece tutto il team, chiaramente, pretende questo, quando io mi sarei accontentata anche solo di fare una canzone. Non dico che mi dispiace partecipare ai talk-show o fare l’opinionista intendiamoci, ma in questi ultimi anni di lavoro voglio privilegiare la musica.
Ritorno agli anni ’70. Ha mai sentito una forte rivalità con qualcuno, ad esempio con Mina?
Non si poteva essere rivali di Mina.
Eppure molti dicono che la sua voce sia più potente e bella di quella di Mina…
Io dico che Mina è stata la regina incontrastata alla conduzione dei sabato sera, per cui era inarrivabile, parlo degli anni ’60. La conduzione del sabato sera era di suo appannaggio, e non è che c’erano molti spettacoli musicali allora. C’era solo una rete della Rai. A volte, posso dire una roba? Mi incazzavo, scusi eh? Perché tutte le canzoni dovevano passare al vaglio del clan di Mina, ed anche quelle che scartava le teneva segregata per lungo tempo. Come fai a dire che c’era rivalità con Mina? No, era impossibile.
Con chi delle grandi cantanti è rimasta molto amica?
Devo essere sincera, non è che ci si senta tantissimo con le altre. Sono molto amica di Caterina Caselli. Ornella Vanoni sono anni che non la sento, mi ha chiamato lei quando ho fatto il mio ultimo Sanremo nel 2003, mi chiamava tutti i giorni, non so per quale ragione, poi non l’ho più sentita. Io la stimo molto come artista, ma è un po’, è un po’, su dai lasciamelo dire, un po’ lunatica.

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Nella sua ultima partecipazione al Festival di Sanremo, nel 2003, ha presentato un brano stupendo Fossi un tango, arrivato inspiegabilmente ultimo. Perché secondo lei?
Posso dire che non meritava di arrivare ultimo. Senza dire quello che non posso dire, vabbè sarò cattiva, ma non credo assolutamente che sia veritiera quella classifica lì. Io so soltanto che non ho mai insistito, non ho mai chiesto nulla, mi sono sempre arrangiata da sola. Quell’anno io volevo andare a Sanremo, perché credevo in quella canzone, ed ho fatto di tutto e di più affinché il Sig. Pippo Baudo mi prendesse. Non voleva che io partecipassi, ed io l’ho obbligato a prendermi. Non l’ho mai detto a nessuno, con lei lo dico! Ed io credo, insomma non dico altro, va bene?
Nella sua canzone canta: “Se fossi un tango lo so ti ballerei…”. Chi ballerebbe oggi, chi è il suo “Tango”?
(Ride di gusto, ndr) – Questo non posso dirglielo! In quel periodo in cui è nata la canzone era dedicata ad una persona, ma non glielo posso dire a chi.
Allora, per concludere, ci diamo appuntamento allo Chalet di Roma giovedì 19?
Io ci sarò sicuramente, anche perché il giorno dopo sarò comunque a Roma per andare ai Raccomandati dal mio amico Carlo Conti.
Allora le auguriamo una bellissima serata!
Grazie
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di Michele Sabia

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