Lunedì scorso Vladimir Luxuria è entrata nella casa del Grande Fratello 16, per trascorrere qualche giorno al fianco dei concorrenti, ormai prossimi allo sprint finale del reality Mediaset.
In pochi giorni l’ex parlamentare di Rifondazione Comunista ha conquistato i compagni d’avventura, raccontando loro aneddoti legati alla propria adolescenza. Uno su tutti ha suscitato commozione, perché Vladimir, nato Vladimiro, è tornata con la memoria ai tempi di Foggia, quando da giovanissima venne vista dal padre, in compagnia di un amico, vestita da donna.
Una volta stavo su una panchina della piazza della mia città, avevo abiti femminili. È passato mio padre con un amico e gli ha fatto cenno e ha detto “guarda quel ricchione”. Mio padre ha girato lo sguardo e ha visto che ero io. Salgo a casa e sento le urla di mia madre e di mio padre che stavano litigando. Io mi sentivo responsabile dell’infelicità di coloro che mi avevano messa al mondo, che mi avevano fatto crescere.
Parole che hanno colpito profondamente i ragazzi della casa, corsi ad abbracciarla. “Ho visto gli occhi lucidi di tutti e mi ha emozionato. Mentre parlavo mi sentivo compresa e ascoltata, e anche ben voluta. Questi sono sconosciuti per me, però ho sentito in loro una bontà che mi ha travolta, come se in quel momento fossero diventati dei miei amici pronti a capirmi e comprendermi”, ha poi rivelato Vladimir in confessionale, dopo aver spiegato ai concorrenti come già da piccola si sentisse nel corpo sbagliato. Quello di un uomo. “Quella cosa che si chiama anima, che si chiama interiorità, che si chiama psiche, è quello che io sento molto in comune con le altre donne che a differenza di me sono nate con un corpo femminile, hanno avuto un’educazione femminile, possono mettere al mondo dei figli se vogliono. Ho i miei limiti, sicuramente, però io sto bene così”. “Se tu non lo ammetti a te stesso diventa un problema abbastanza grave”. “Non ho difficoltà a parlare di me, vorrei farlo con spontaneità e senza vittimismo. Con una lacrima e con un sorriso. Ho trascorso un periodo della mia vita in cui ho cercato di reprimere questa mia parte”. “Sono riuscita ad aprire queste porte, ma non a spallate, con il soffio leggero della parola”.
Vladimir ha poi ricordato il giorno in cui la sorella Laura la fece vestire da donna: “Prese un suo vestito e me lo diede, vedermi allo specchio mi fece sentire felice“. La scorsa settimana Luxuria, prima di entrare nella Casa, ha pubblicato sui social una vecchia foto, di quando era ancora Vladimiro, per celebrare la Giornata Mondiale contro l’OmoTransfobia: “Mai dimenticare chi ero ieri per capire meglio chi sono oggi, mai dimenticare i lividi delle botte sul viso e le ferite del dolore sul cuore per gli insulti e le porte sbattute in faccia: queste cicatrici sono medaglie alla resistenza di chi non si arrende e continua a credere nella principale libertà: essere se stessi”.
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Vladimir ..la conosco da quando militava nel Circolo Mario Mieli, che se ha oggi la visibilità nazionale e grazie al suo impegno nel politico, nel sociale e anche nel divertimento. È sempre stata una persona con una marcia in più... ricordo di averci parlato , sia al circolo , sia a mucca assassina sia al Forte Prenestino, in occasione del concerto dei Pansy division parliamo di oltre Vent’anni fa e di aver avuto spesso idee molto vicine alle sue. Spero che le nuove generazioni traggano insegnamenti da persone come lui è non da personaggi come Cecchi Paone e simili.