E’ andata in onda domenica sera su StarzPlay l’attesissima prima puntata di Now Apocalypse, nuova serie LGBT diretta dal regista di culto Gregg Araki con Steven Soderbergh in cabina produttiva.
Una serie che è già stata ribattezzata “Sex and the City queer”, con protagonista il bisessuale Ulysses (Avan Jogia), insieme agli amici Carly, Ford e Severine alla ricerca dell’amore e soprattutto della fama nella città di Los Angeles. Tanto sesso, tanta droga e tanti intrecci LGBT all’interno della trama, con Ulysses che incontrerà Gabriel, interpretato da Tyler Posey, ragazzo incredibilmente carismatico e tenebroso che gli farà perdere la testa.
Araki, regista di Doom Generation, Mysterious Skin e Kaboom, da sempre esponente di quella che nel 1992 venne definita la ‘New Queer Cinema Era’, ha anticipato a GayTimes alcuni aspetti della sua ultima fatica.
“Starz è stato fantastico nel senso che ci hanno dato controllo totale sulla serie. Siamo arrivati e abbiamo deciso che avremmo fatto uno show che non fosse assolutamente come nessun altro show in TV, uno strano Sex and the City ma con gli alieni e una criptica atmosfera alla Twin Peaks, e l’hanno adorato. Non hanno mai detto di no a niente, e questi 10 episodi sono diventati davvero tutto ciò che ho sempre desiderato. Ho letteralmente dato vita alla mia scatenata immaginazione e a tutto quello che ho sempre voluto fare in un programma televisivo. Sono così entusiasta, perché creativamente è l’esperienza più appagante che abbia mai avuto“.
Pronti, via e Araki ha diretto una scena di sesso gay alquanto esplicita nel primissimo episodio. 120 secondi senza troppe censure.
“Quando mi sono seduto per scrivere lo spettacolo, quella è stata la prima cosa che è venuta fuori! Sono sempre stato interessato a quell’elemento surreale, esplorando quella sottile linea che divide realtà e fantasia, quindi c’è quel sinistro elemento onirico, e poi c’è questa sessualità che conduce alla scena successiva che è fondamentalmente un collegamento a Grindr. Nella mia testa questa è sempre stata la prima scena del pilot“.
Ricchissima anche la colonna sonora, che contiene al suo interno brani di autori LGBT come Years & Years, Frank Ocean e Troye Sivan, per una serie che torna ad abbracciare i bisessuali, spesso bistrattati dalla stessa comunità.
“In realtà ho sempre avuto personaggi bisessuali nei miei lavori, sin dall’inizio. Il mio primo film, Three Bewildered People in the Night, del 1987, aveva un personaggio bisessuale. Anche io mi considero principalmente gay o queer, ma allo stesso tempo sono stato con le donne, ho avuto una lunga relazione con una donna negli anni ’90, quindi è solo qualcosa che ritengo sia importante far progredire ed evolvere per la cultura e per la società. Tutti dovrebbero essere chi sono. Se sei bisessuale, va bene, se sei trans, va bene. Tutti dovrebbero essere liberi di essere chi sono, questo è ciò che riguarda la democrazia: la vita, la libertà e la ricerca della felicità”.
Chimica palpabile tra i due protagonisti, Avan Jogia e Tyler Posey, eterosessuali nella vita eppure clamorosamente credibili come coppia in questa nuova serie.
“Siamo stati molto specifici durante il casting dello show, scrivendo: ‘Questo show avrà sesso in stile HBO, con divieti R-rated, non ci saranno full-frontal ma più o meno tutto il resto e farai meglio ad esserne a tuo agio nella tua sessualità. Se stai andando fuori di testa, non preoccuparti nemmeno di venire a fare le audizioni”. Per le persone che erano interessate allo spettacolo, non è stata una sorpresa, e hanno capito quale fosse lo spettacolo, la sensibilità e ciò che stavamo cercando di fare. Quindi fare tutte quelle scene di intimità non è stato affatto difficile, era solo un altro giorno di lavoro. In realtà è stato davvero bello, nel senso che l’intero cast era così straordinario, e oltre ad essere incredibilmente stupendi, sono attori così grandiosi, sono così talentuosi, hanno una vasta gamma emotiva e sono stati molto collaborativi, pur di farmi raggiungere la mia visione artistica“.
Sconosciuta, ad oggi, l’eventuale messa in onda in Italia.
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