Infuocata puntata di Non è l’Arena, quella andata in onda ieri sera su La7, con al centro del dibattito il ‘caso’ di Alla Lavagna, trasmissione Rai che ha avuto ‘l’ardire’ di ospitare Vladimir Luxiria, al cospetto di bimbi di una quinta elementare.
In 10 giorni di delirio ne hanno parlato tutti, tra interrogazione parlamentari e sterile polemiche, con la stessa Vladimir ospite di Massimo Giletti insieme a Daniela Santanché, Nunzia De Girolamo, lo psichiatra Paolo Crepet e il giornalista Antonio Caprarica, in collegamento dal Regno Unito.
Nel lungo dibattito la Santanché ha urlato a più non posso tutto il suo disappunto nei confronti di Vladimir, a suo dire colpevole di aver fatto ‘proselitismo’ transgender sulla tv pubblica: “Non può andare sulla Rai. Per me lei può fare quello che vuole, chi ha il pene è un mashio, chi ha la vagina è una donna”. “Per mei lei con tutto il rispetto ha il pene e quindi è un uomo”. “Non facciamo sempre che ci sono differenze ideologiche, ci sono motivi gravissimi, parliamo della Rai e non si può fare quello che è stato fatto”. “Non è un problema di quei bambini ma di quelli che stanno a casa. È un tema delicatissimo”. “Sono temi delicatissimi. In natura c’è il genere femminile e maschile e quei bambini non sono attrezzati per poter capire. Io da mamma ho insegnato a mio figlio che qualsiasi problema le prime persone con cui deve parlare son i genitori“.
“Come è peggiorata, come è peggiorata, non mi parli di natura proprio lei, che ha fatto molti più interventi chirurgici di me per motivi estetici e mi viene a parlare di natura. Sei più trans di me, Dany”, ha prontamente replicato Vladimir. “Io neanche l’ho mai detta la parola transessuale. Ho aspettato le domande dei bambini e ho risposto, non è qualcosa di sporco. I bambini non sono omofobi“.”Io ho vissuto la mia sofferenza e non vorrei che nessun bambino gay o trans debba provare cosa significa fare educazione fisica e tornare nello spogliatoio e trovare la pipì nelle scarpe. Io ho parlato di bullismo. Sono stata invitata a settembre a far parte di questo programma. Ho accettato perché non mi sento una persona indegna di parlare con i bambini. Sapevo che i genitori di quei bambini avevano dato il loro consenso”.
“Sono pieni di mostri nelle televisioni. C’è una grande necessità di parlare, i bambini capiscono molto più di noi. Quella trasmissione li doveva andare alle 20.20“, le ha dato manforte Crepet, affiancato dalla De Girolamo: “Io sono una madre che a mia famiglia ha già spiegato cosa vuol dire l’omosessualità. Io esco con amici in cui ci sono amici gay, mia figlia chiede e io le spiego”. “I bambini di oggi saranno gli adulti di domani, se gli facciamo capire che abbiamo paura della diversità, magari un domani saranno violenti. Preferisco avere una figlia serena che a 6 anni sa come va il mondo“.
“Ci dobbiamo abituare a quella che in molte scuole inglesi viene definita fluidità di genere“, ha continuato Caprarica, ma la Santanché, cieca e sorda, ha proseguito per la proria strada: “Io sono cresciuta in una famiglia normale dove c’era maschio, femmina, mamma, papà, questo per me rimane. La gravità è voler trasformare qualcosa che non c’è“. Ed è qui che Luxuria, a lungo pacata ed elegante nel trattenere qualsiasi reazione stizzita dinanzi ad una Santanché arrogante e incapace di ascoltare, che è esplosa: “Ha ragione femmine si nasce, signore si diventa e lei sta dimostrando di non esserlo in questo momento. Non è una signora perché sta negando la mia esistenza e quella di tutte le persone trans che stanno guardando. Bisogna portare rispetto. Lei si reputi fortunata di sentirsi donna essendo nata donna. Io ho dovuto affrontare una battaglia per essere chi sono oggi e merito il rispetto. MERITO IL RISPETTO“.
Semplicemente applausi.
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