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Torino Pride 2019: il documento politico, lo spot e l’appello alla nuova giunta regionale

Sabato 15 giugno Torino scenderà in strada per il suo Pride, invitando tutti a lanciare lo sguardo oltre il confine e oltre il pregiudizio.

Torino Pride 2019: il documento politico, lo spot e l'appello alla nuova giunta regionale - Torino Pride 2019 - Gay.it
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Il 15 giugno Torino accoglierà il tredicesimo Torino Pride, tappa principale del Piemonte Pride, piattaforma nata due anni fa, caratterizzata quest’anno da 5 appuntamenti cardine: oltre al pride subalpino, Vercelli che si è svolto con successo l’11 maggio e Alessandria il 1 giugno seguiranno le date di Asti il 6 luglio e Novara il 14 settembre.

Il claim 2019 è Over the Borders: un invito a lanciare lo sguardo oltre il confine e oltre il pregiudizio. La parata del Torino Pride, che si svolgerà con il patrocinio della Regione Piemonte e del Consiglio Regionale, della Città Metropolitana di Torino e della Città di Torino, partirà alle 16,30 da corso Principe Eugenio angolo piazza Statuto e si concluderà in piazza Vittorio Veneto dove sul palco, allestito per l’occasione, i discorsi delle attiviste e degli attivisti politici saranno intervallati dall’intrattenimento musicale a cura di Fran e i Pensieri Molesti, Preci P e EgoKid.

Quest’anno abbiamo lavorato con tutte le associazioni che compongono il coordinamento Torino Pride per costruire una manifestazione antifascista, antirazzista e interiezionale – afferma Giziana Vetrano, coordinatrice Torino Pride – Nel 2019 sono ancora troppe le richieste rimaste inascoltate rispetto i diritti civili e sociali e, per questo, è necessario lottare per ciò che manca e proteggere i diritti e le conquiste che non bisogna dare per scontati. Per questo abbiamo deciso di chiedere agli e alle esponenti politici presenti alla parata di sottoscrivere pubblicamente il documento politico per dimostrare che la loro presenza non è di facciata ma convinta”.

Torino Pride 2019: il documento politico, lo spot e l'appello alla nuova giunta regionale - Conferenza stampa - Gay.it

In Italia non esiste una solida linea di tutela dei diritti della comunità LGBTQI*, se non l’incompleta legge sulle unioni civili e la legge del 1982 sul cambio di genere per le persone transessuali e, per questo, i pride rappresentano la principale occasione per esprimere fermamente e collettivamente che questi diritti devono essere riconosciuti. Per questo motivo il Coordinamento Torino Pride ha deciso di chiedere ai politici presenti alla parata di sottoscrivere pubblicamente il proprio documento politico. Affinché la loro partecipazione sia concreta e propedeutica a un reale sostegno alle istanze che ispirano il Torino Pride. Un lungo documento che tra le proprie rivendicazioni si sofferma sui migranti LGBTQI, sullo Ius Soli, sulla protezione della legge 194, sulla tutela della salute, sulla formazione ed educazione, sulla legge contro l’omo-transfobia, sul contrasto alla violenza di genere, sulla legge sul cambio di genere, sull’intersessualità, sul matrimonio egualitario, unioni civili, adozioni, tutela di figli e figlie di coppie omogenitoriali, procreazione medicalmente assistita, poliamore, lavoro e welfare, diritti sessuali, legge su eutanasia, tutela del clima, diritti nel mondo, città e spazi aperti.

E’ stato poi diramato un appello alla neo giunta della Regione Piemonte, passata al centrodestra, affinché non faccia passi indietro nella lotta all’omo-transfobia

Alla vigilia del Torino Pride del 15 giugno e in attesa che la nuova giunta regionale venga nominata, si insedi e diventi operativa, il Coordinamento Torino Pride auspica che la Regione Piemonte e il suo esecutivo non facciano passi indietro nella lotta all’omo-transfobia e nell’affermazione dei diritti delle persone LGBTQI+ e di tutte le minoranze. Il presidente Alberto Cirio avrà nelle associazioni del Torino Pride interlocutori disponibili a confrontarsi su ogni azione positiva e pronti alla più intransigente e forte mobilitazione contro politiche discriminatorie e anti-sociali.

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