MAROCCO, LE MILLE BELLEZZE

E' uno dei paesi più accoglienti. Uno dei popoli più accoglienti. Se siete sensibili al fascino del Maghreb, scoprite i segreti di Casablanca, Marrakech, e dei loro abitanti…

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5 min. di lettura

Dopo le stragi ad opera di kamikaze a Casablanca, anche il Marocco sembra annoverarsi tra i paesi a rischio terrorismo ed essere alienato nel suo bene più prezioso e necessario: il turismo. Eppure, nonostante tutto, vale davvero la pena programmare una salutare e piacevole vacanza in questo paese ricco di fascino, di mistero e di ragazzi pronti ad allietare la vostra vacanza oltre il desiderabile.

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Il Marocco, come altri paesi arabi, necessita di nuove strategie per rendere competitivo il settore del turismo. Ogni anno quasi tre milioni di stranieri visitano il Maghreb-el-Aqsa (nome arabo che significa: paese che occupa la parte più occidentale del Nord Africa), con un trend in continua salita. Così lo cita il grande scrittore Tahar Ben Jelloun: «Il Marocco è un susseguirsi di porte che si spalancano a mano a mano che si avanza. E non si può avanzare se non visitandolo assiduamente, e conservando in sé il desiderio dello stupore, la curiosità di conoscere e di assimilare».
Viaggiando si potranno incontrare culture e luoghi somiglianti ad un set cinematografico di tempi remoti e lontanissimi: un fascino dominante in una terra a maggioranza, si badi bene, non araba bensì berbera. Dominata dai romani per due secoli, passata poi sotto il dominio arabo, fin quando nel 1070 la dinastia Almoravide fondò Marrakech e i berberi cominciarono a dominare il territorio.

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Passato poi sotto il protettorato francese, il Marocco conquistò l’indipendenza nel 1956 e oggi è governato da una monarchia costituzionale guidata da S.M. Mohammed VI, un giovane e affascinante re che sta cercando di traghettare il paese verso nuove libertà e rinnovate opportunità di cultura e istruzione.
Non si parte per il Marocco con il cuor leggero; non si torna senza aver nel cuore quel “mal d’Africa” e il desiderio di farvi ritorno. Si può, attraverso la Spagna, traghettare da Algericias sbarcando a Tangeri, la città che per molti anni è stata luogo di incontri e residenza di artisti e scrittori omosessuali.

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Volendo risparmiare tempo e denaro si arriva a Casablanca in aereo per poi proseguire con un volo interno per Marrakech. Ecco il Marocco: luce dorata che inonda palmeti e bianchissime abitazioni; colori pastellati simili alle tele di Tabal; ragazzi con i loro grandi occhi neri e pelle dorata pronti a fermare il tempo e a far battere ogni emozione con quella mano che, dopo aver stretto la vostra, viene adagiata sul cuore: salam-alì-kum! Jallabah bianchi indossati da uomini e donne testimoniano una cultura e le sue millenarie tradizioni fideiste. Serve e necessita abbandonarsi ai tempi del luogo: la fretta non è conosciuta né apprezzata. Per pochi Dirham (moneta locale), taxi individuali o collettivi sono pronti a portarvi ovunque voi desideriate: ma senza fretta! Trattare e ancora trattare è un imperativo categorico in Marocco. Se poi decidete che quei due ragazzi già seduti su un taxi in attesa di intraprendere il viaggio allietano i vostri desideri, non resta che acquistare gli altri posti e iniziare quel tragitto che si rivelerà divertente e piacevole, anche con la protezione accondiscendente dell’autista.

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I mesi migliori per andare in Marocco vanno da maggio a ottobre e il consiglio migliore è di viaggiare, viaggiare in lungo e largo, scegliendo le ore pomeridiane, le meno calde, per raggiungere le vostre mete. Oltre ai taxi, ci sono i pullman che viaggiano anche nelle ore notturne e raggiungono le più disparate località. Abbandonate gli occhi e i desideri incantati nei variegati paesaggi brulli, nelle distese verdi di juta o palmeti di datteri. Se poi il viaggio impegna molte ore, nessun problema, vi sono soste dove potete acquistare della carne da far cuocere alla brace o sfamarvi con un prelibato tajin, oltre alle altre fermate dedicate alla preghiera o a qualche controllo di polizia. Se invece decidete di viaggiare in taxi saranno gli “chaffeur” a pensare a tutto: a sostare dove desiderate, a farvi partecipe della compagnia degli altri viaggiatori, e quelle cassette musicali “gnawa” o di stupende canzoni berbere in continuo funzionamento.

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Si può scegliere di attraversare il litorale mediterraneo, lungo 450 km, ricco di scogliere e baie o quello atlantico di 1.500 km in gran parte sabbioso e che tocca luoghi di grande fascino e divertimento: Agadir ha molti locali gay ed è una città capace di soddisfare ogni esigenza di un turismo di massa o di lusso. Una grande città Agadir, dove all’imbrunire meravigliosi ragazzi sono pronti ad accompagnare la vostra notte danzante o il piacere di un “salotto” errante tra lunghissime spiagge. O Essaouira, l’antica Mogador, dove tanti occidentali risiedono la maggior parte dell’anno, con una medina invalicabile per le auto, i suoi riad tornati agli antichi splendori, il mercato del pesce circondato da un suk dove gli effluvi del cibo marino si mescolano ai densi profumi di spezie e incensi. Per due euro si può acquistare un chilo di sarde, farselo pulire e cucinare, accompagnandolo con una insalata, una bibita e del caldo e profumato pane arabo. Se poi non si vogliono abbandonare i propri vizi esistono ristoranti dove è possibile bere vino o altre bevande alcoliche, religiosamente vietate altrove.

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E poi via, ancora, verso Ouarzazate: la città del cinema ricca di fascino e locali notturni, dove incontrare e posare gli occhi su un bellissimo ragazzo crea imbarazzo sulla scelta. Sconfinare nella torrida Erfoud: luogo adatto per organizzare un viaggio nel deserto o acquistare splendidi fossili. Raccomandata e necessaria una visita a Taroudant, stracolma di botteghe dove creano bellissimi sandali in cuoio e dove l’amore e l’ospitalità dei ragazzi vi porterà agli estremi dei desideri. Potreste poi proseguire per Tata, sempre che riusciate a sopportare temperature davvero elevate, ma ne vale la pena se desiderate ammirare delle oasi bellissime e conoscere gli “uomini blu”, i tuareg del deserto. Bellissimi monili in argento potete trovarli a Tata ma, seduti accanto al venditore trattate l’acquisto, magari sorseggiando un bollente tè alla menta. E non dimenticate Rabat, Meknes, Fes, Zagora.
In Marocco si può scegliere di alloggiare in lussuosi alberghi o affittare un riad con patio interno dove invitare i propri amici. Da alcuni anni, quasi ovunque, è vietato ai marocchini girare in compagnia dei turisti. Vi basterà far registrare il vostro amico o “fidanzato” presso la locale stazione di polizia e non dimenticare mai il pass quando siete a bighellonare con lui tra souk e spiagge. In alternativa, vi basterà fermarvi a parlare, invitando l’amico ad un convivio serale riservato e casalingo. Ovviamente: tolleranza e rispetto nelle tradizioni del paese che con amore e tanto calore vi ospita.
Per informazioni e prenotazioni, visita il sito di OutTravel

di Mario Cirrito

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