UNA STRADA SOLO GAY

Finalmente anche Roma, dopo Milano, avrà la sua Gay Street: una strada piena di locali e negozi friendly, dalla disco al bar, ma anche un meccanico, un fabbro e persino un circolo della Roma!

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Anche Roma avrà in via Pietro Verri (via Labicana – Colosseo) la sua Gay-Street, cuore iniziale di un vero e proprio quartiere gay, che si spera nascerà similmente a quanto avviene in quasi tutte le capitale europee. Una strada in cui si possa passare dal bar gay alla libreria gay anche questa, al ristorante gay, al meccanico gay, al parrucchiere gay, alla boutique gay… Insomma passeggiare davanti a vetrine tutte dedicate al gusto omosessuale: una delizia!

La Gay Street romana situata in via Verri verrà ufficialmente battezzata il 27 ottobre, con una serata ricca di ospiti importanti. D’altronde è solo il secondo caso in Italia, dopo la via Sammartini milanese, in cui in una strada si raccolgono numerosi locali, bar, negozi rivolti prevalentemente al pubblico gay; tutti gli esercizi espongono la bandiera Rainbow che identifica in tutto il mondo i locali lieti di accogliere clientela omosessuale. Insomma, volendo esagerare un po’, una sorta di piccolo paradiso, un angolo nella tua città dove sai che non esistono discriminazioni e che difficilmente qualcuno avrà qualcosa da ridire se ti riveli naturalmente, orgogliosamente, stupendamente GAY!

Volendo sapere qualcosa di più di questa Gay Street, non potevamo non scegliere come interlocutore Luca Puglia, proprietario del bar Side Meeting Point, primo a credere nella possibilità di creare una realtà come questa: Luca ha persino avuto la possibilità, in passato, di acquistare lui stesso gli spazi in cui oggi sono nati o nasceranno altri locali, ma non l’ha fatto con lo scopo di favorire la nascita di proposte plurali all’interno della stessa zona.

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Allora Luca, innanzitutto, facciamo un po’ di storia. Il tuo credo sia il primo locale di via Verri, vero? Da quanto c’è? Immaginavi, quando l’hai aperto, che sarebbe stato il primo passo verso la prima gay street della capitale?

Il Side e’ aperto da un anno e tre mesi. Sinceramente ho aperto il Side con tutte le caratteristiche che ha perché volevo dare a me stesso e a tutti gli altri gay la possibilità di vivere la propria omosessualità alla luce del giorno, "normalizzare il concetto di omosessualità"; potevo aprire già da diversi anni un’associazione culturale, ma non mi avrebbe appagato perché avrei continuato ad alimentare il concetto di ghetto. C’è anche da dire che le spese per aprire un locale con licenza sono 100 volte più elevate di quelle relative a un’associazione, ma credo che il gioco vale la candela, per i motivi che ti ho spiegato.

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Poi è venuta l’idea della Gay Street… Come è nata?

Sono una persona abituata a fare molta introspezione "complice la mia quasi laurea in filosofia" e da tempo maturavo dentro me la possibilità di cambiare Roma rendendola piu’ metropolitana; essendo vissuto all’estero, a Londra, Parigi, Amsterdam, ecc, non accetto la condizione claustofobica che mi offre la mia città. Quindi in prima persona mi sono attivato per fare in modo che le idee diventassero concrete: e questo e’ solo l’inizio! Finalmente respiro alla solo idea che Roma abbia la sua gay street, soprattutto pensando al Vaticano…

Quali sono i locali che affolleranno la vita della Gay Street?

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Beh, innanzitutto, il Side verrà ampliato e diventerà a due piani; il 31 dicembre inaugureremo l’ampliamento. Ci sarà, oltre al locale come è oggi, una discoteca aperta 7 giorni su 7, con un cambio di dj, artisti, spettacoli e novità mai viste a Roma. Vi preannuncio anche un laboratorio teatrale e linguistico, ma non voglio anticipare altro… Il 27 ottobre aprirà la boutique di moda by Dalu’, con una sfilata in cui verrà presentata la collezione autunno-inverno, della quale io sono il creatore insieme con il mio ragazzo Danilo Ballarini. La boutique sarà aperta dalle 12 fino alle 03. Poi c’è l’Events di Fabio Croce, il Tempio di Iside, un ristorante di buon livello dove si mangia tutto a base di pesce, il Colosseum, locale a sfondo sessuale con strip man ecc, l’officina meccanica gestita da Claudio gay friendly con un orario prolungato, una tipografia gay friendly, un circolo della Roma tutto gay, un fabbro molto creativo, insomma tutto con rigorosa bandiera gay appesa. Poi ci sono due saune già attive nelle immediate vicinanze di Via Verri.

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E il 27 ottobre inaugurazione ufficiale. Cosa avete organizzato per quella serata?

All’evento parteciperanno i rappresentanti politici del movimento gay italiano, l’On. Nichi Vendola, On. Franco Grillini, On. Titti De Simone nonche’ i rappresentanti del mondo associativo gay romano. Interverranno personaggi dello spettacolo fra i quali Leo Gullotta e Fabio Canino. Saranno presenti i maggiori mezzi di informazione: tv, magazine e quotidiani. La cerimonia prevede il taglio del nastro degli esponenti politici e a seguire un megaparty di festeggiamento in strada che proseguira’ all’ interno dei locali presenti su via Pietro Verri; e alle ore 24 ci sara’ presso il Side la sfilata di moda by Dalu’.

Ma i romani come reagiscono? Quelli gay immagino bene, ma gli altri?

I romani, tra giudizi e proteste in diverse forme, stanno metabolizzando la cosa perché si sono resi conto di come realmente è il mondo gay. Per meglio dire, tutti vedono nell’omosessualità il sesso, la droga, e comunque qualcosa di sporco come la dark room ecc. Vedendo che al Side arrivano personaggi dello spettacolo, onorevoli, ragazzi normali ma moderni, si sono ricreduti, pensando che forse esiste appunto un altro aspetto della realtà gay. Ti ricordo che al Side la clientela e’ mista, ma tutta bella: non c’e’ la famosa dark, ed e’ tutto open. E’ il classico locale europeo; Io sono sicuro che nel momento in cui verranno proposti locali di qualità, allora anche i gay (e non solo) italiani cominceranno ad apprezzare l’aria internazionale che si può respirare. Invece, la condizione attuale, poco "metropolitana", ha portato di fatto molti italiani a scegliere di vivere all’estero. Credo che sarà la nostra generazione a cambiare l’Italia.

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