Caro dottore…
sono ormai 3-4 anni che faccio parte del grande mondo gay ma non sono ancora riuscito a sbloccarmi riguardo al lato sesso nel senso che soffro (se malattia puo’ essere chiamata) di una acuta forma di narcisismo spesso tendente veramente al maniacale (tipo stare a parlare allo specchio per 1 ora).
Fatto sta che cio’ che cerco nel “partner” sono IO. Cioè il mio sogno sarebbe trovare me stesso…un clone…fare l’amore con ME.
Capisco che questa puo’ essere una SEGA mentale ma nn riesco a farmela passare e mi precludo tante piccole grandi occasioni che poi SICURAMENTE in futuro rimpiangerò. Purtroppo capisco che la gente si stanchi perchè se solo prova ad avvicinarsi qualcuno che non mi “somiglia”, lo tratto veramente come uno stronzo. Non è cattiveria…però così sembra… Come fare??? ahah…direttamente in manicomio o esistono altri casi così? help…
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Narciso… “era un giovane di Tespi che respinse l’amore di Eco privata della parola dalla moglie di Zeus, Era. Fu punito dagli Dei per aver respinto l’amore della stessa Eco. L’oracolo Tiresia predisse la sua morte con la visione della propria immagine. Ecco allora che un giorno Narciso, specchiandosi sopra le limpide acque di una fontana, vide la sua immagine riflessa e se ne innamorò perdutamente; non riuscì più ad andar via da quel luogo! Morì di languore e si trasformo in un fiore, il narciso, destinato per sempre a stare ai bordi delle fonti”.
Alla base di questo mito c’è il grande dramma di Narciso: un giovane che è destinato ad innamorarsi della propria immagine e ad affrontare il suo triste destino solo dopo aver respinto l’amore di Eco. È la punizione di colui che è incapace di amare la voce del suo stesso sé, dell’eco della sua anima (Eco). Si tratta di una distorta proiezione della propria immagine, volta verso il proprio io e non in direzione degli altri. Narciso è colui che, credendo di amare se stesso, non vede e non sente di poter dire ti amo agli altri!
Caro Luca,
spero che la descrizione del mito di Narciso possa averti non solo fatto rispecchiare, ma stimolato ad immaginare l’importanza di un cambiamento.
Anche se a 22 anni probabilmente il fatto di incentrare le proprie emozioni e sensazioni su se stessi può essere vista come una fase di passaggio obbligato, quindi superabile, l’importanza è che non si “fissi”, non resti l’unico modo di vivere le relazioni.
Ogni persona può cercare nell’altro parti di sé, ma diventa pericoloso vedere solamente se stessi. Una delle emozioni più significative e ricche di piacere è proprio quella di confrontarsi con gli altri, ascoltare e riuscire ad integrare parti diverse di sé.
Non sottovalutare il tuo stato emozionale così pesantemente ancorato a costruire ed innalzare una gabbia d’orata sopra il mondo. Valuta l’importanza di affrontare le tue paure…i tuoi eco interni.
Buona estate
Dr Fabrizio Quattrini
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