Ho letto la risposta che è stata data a quel ragazzo riguardo al fatto di essere omosessuali e buon cristiani… ma uno allora può amare un ragazzo? vivere con lui? avere anche rapporti sessuali con lui ed essere lo stesso un buon cristiano? E se non è cosi… come si fa a chiedere ad un ragazzo di 18/19 anni che ha fede nel Signore (rappresentato dalla chiesa in terra) di non avere rapporti fisici? Spero di essermi espresso abbastanza bene… ti prego rispondimi!!!! Non ce la faccio +, sono troppe le volte che vado in crisi e comincio a piangere perchè la mia sessualità va contro la mia fede! :(((
Caro amico, è molto bello poter dialogare con un giovane come te che, a diciannove anni, "ha fede nel Signore", come mi scrivi. Mi torna alla mente e al cuore la deliziosa e pressante esortazione di Qohelet: "Ricordati del tuo creatore nei giorni della tua giovinezza" (12,1). Cerca nella tua Bibbia questo bel capitolo. Intanto eccoti alcune mie semplici riflessioni:
1- Purtroppo spesso nella società e nella chiesa (di cui tu e io facciamo parte) molti ci hanno inculcato l’idea, anzi il pregiudizio, che non sia possibile essere insieme un omosessuale e un buon cristiano. I pregiudizi, i luoghi comuni e i discorsi repressivi sovente si presentano come "legge divina", come "legge naturale", come verità indiscutibile. Per dono di Dio non da oggi molti teologi e teologhe anche cattolici, vescovi e comunità, hanno finalmente parlato chiaro: la "patente" del buon cristiano non è esclusiva degli eterosessuali!
2 – Soprattutto, come ho evidenziato nei miei due ultimi libri (Il giubileo di ogni giorno e Il dono dello smarrimento), l’omosessuale ha il diritto di vivere pienamente la sua vita, anche sul piano affettivo e sessuale, tanto quanto la persona eterosessuale. Che cosa può impedirti, come mi scrivi, di "amare un ragazzo", di "avere anche rapporti sessuali con lui" e di essere un buon cristiano? Se tu ami quest’uomo che cosa dovrebbe bloccare l’esercizio di una serena sessualità? Semmai l’interrogativo è se davvero tu ami, se state compiendo un cammino di tenerezza e di amore. Ma questo è l’interrogativo che vale per ogni coppia eterosessuale, gay e lesbica.
3 – In verità, caro amico, il problema non è l’omosessualità (che è un dato e un dono), ma il fatto che vivere in minoranza è davvero difficile. Però in questa società, in cui tutti i poteri (o quasi tutti) si danno la mano per "consacrare" tanti luoghi comuni, vivere in situazione di minoranza rappresenta anche l’opportunità di diventare più consapevoli delle nostre esperienze e delle nostre scelte. Se non ti chiudi in te stesso, se non ti lasci penetrare dall’aggressività, se impari a rallegrarti di te, ad essere contento di ciò che sei, a vivere gioiosamente le tue emozioni e la tua sessualità, vedrai rinascere in te un profondo amore per la vita ed una grande accoglienza delle differenze. Sei fatto bene: siine sicuro ed amati.
4 – Anch’io che, per altri motivi, sono un prete di minoranza, so per esperienza che andare contro corrente a volte è faticoso. Ma ora, dopo quasi 38 anni di ministero, ti assicuro che nulla è più prezioso della pace del nostro cuore, anche se sono rimasto tutta la vita all’ultimo posto, come "l’ultima ruota del carro". Di tutto questo ringrazio Dio mille e mille volte.
5 – Carissimo, abbi tanta tanta fiducia in Dio e ascolta il tuo cuore e non temere il tuo corpo. Se sei un ragazzo che davvero cerca di amare Dio e di costruire una relazione d’amore, "segui pure le vie del tuo cuore" (Qohelet 11,9) e impegnati perchè le minoranze, i deboli, i poveri e tutte le persone oppresse possano "respirare" un pò di felicità. Quando gli uomini e le donne potranno essere semplicemente se stessi in armonia con il creato? Grazie degli stimoli che mi hai offerto. Ricordami nella tua preghiera. Lo farò anch’io.
Un saluto affettuoso
don Franco Barbero
di Franco Barbero
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