Arriva dal Regno Unito uno studio che mette in rilievo la pericolosità della combinazione di alcuni farmaci antivirali e l’uso di alcune droghe ricreative molto in uso tra i gay inglesi e, purtroppo, anche tra quelli italiani. I due farmaci antivirali la cui efficacia sarebbe ridotta sono il Ritonavir (Norvir) ed il Cobicistat (Tybost ), mentre le droghe ricreative incriminate sono le metanfetamine, il mefedrone, l’MDMA e la chetamina. Ma anche i farmaci contro la disfunzione erettile tipo il Viagra e comuni tranquillanti e sonniferi a base di benzodiazepine.
Il tema, lo sappiamo, è difficile da affrontare. Da un lato, lo stigma sociale dell’AIDS che ancora fa sì che le persone sieropositive non si dichiarino tali e restino nell’ombra: ciò è tanto più incomprensibile quanto ampi sono oramai i progressi fatti dall’industria farmaceutica che hanno permesso a questa malattia di cronicizzarsi e non avere effetti significativi sulla salute delle persone che l’hanno contratta. Dall’altro, il secondo tabù del mondo lgbt: l’uso di droghe, tanto più forte in alcuni club gay e in alcuni circoli di persone. Chi di noi, su Grindr o altre applicazioni di dating, non ha incontrato, soprattutto in alcuni paesi stranieri ma anche in Italia, persone che esplicitamente volevano far sesso sotto l’uso di droghe?
Lo studio mette quindi in allarme le persone sieropositive che sono sottoposte ai due farmaci e, più in generale, ai farmaci retrovirali: la versione completa in inglese la trovate qui .
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