L’HIV/AIDS è diventata un’infezione potenzialmente cronica grazie alle terapie attualmente disponibili, ma resta il pericolo degli effetti collaterali dei farmaci. Tra di essi uno dei più gravi è la lipodistrofia che evidenzia in maniera catastrofica la sofferenza psicologica e la stigmatizzazione sociale ancora correlata all’infezione da HIV. Ma oggi è possibile fermare, limitare e, addirittura, prevenire la lipodistrofia come racconta il video "Ballo in maschera" visibile sul sito www.lipodistrofia.info
Il sito invita gli utenti ed inoltrare il video al proprio network di amici e conoscenti per aiutare a diffondere l’informazione che oggi contro la lipodistrofia si può fare qualcosa.
Cos’è la lipodistrofia
L’elemento più caratteristico della lipodistrofia è la perdita di grasso che riguarda generalmente gambe, braccia, glutei ed il viso. Negli arti la perdita del grasso fa emergere le vene, mentre il viso è spesso scavato nella regione delle guance e delle tempie, fino a mutare la stessa espressione del volto. Ma il problema non si limita alla parte esteriore, a "ciò che si vede". Anzi, spesso questo aspetto è una manifestazione di un problema che "non si vede", ma altrettanto grave quale l’alterazione dei lipidi nel sangue (trigliceridi e colesterolo) e di altri dati rilevabili dalle analisi di laboratorio, che fanno aumentare il rischio di problemi cardiovascolari ed altro ancora.
Lo stigma
Non è raro incontrare persone che, dopo avere combattuto per anni contro lo stigma associato all’AIDS, sono costrette a fare i conti con una delle "rappresentazioni visive della malattia". Molte persone sieropositive riferiscono di non essere più in grado di condurre una vita normale. Ci si sente ‘traditi’ dal proprio corpo. In questo contesto, l’approccio terapeutico non può limitarsi alla valutazione viro-immunologica dell’infezione (ossia carica virale e CD4).
Farmaci e informazione
Sono stati individuati i farmaci più coinvolti nel processo della lipodistrofia. Oggi esistono anche farmaci innovativi che consentono di limitare e/o arrestare questo problema: iniziare (o a volte cambiare) una terapia per l’HIV/AIDS con i farmaci meno implicati è possibile per prevenire la lipodistrofia.
L’informazione ed il fatto che ogni persona con HIV/AIDS sia protagonista attiva delle proprie scelte terapeutiche è la chiave per avere una buona qualità della vita. L’informazione permette di lottare contro la malattia.
Portavoce dell’intera iniziativa è Nadir, associazione di pazienti da anni impegnata nella promozione di un ruolo attivo e consapevole per le persone con HIV/AIDS.
Il video e il sito www.lipodistrofia.info sono stati realizzati dall’agenzia Livextention con la collaborazione e la consulenza di Nadir.
Guarda ed inoltra il video
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