A sentire alcune pubblicità, pare che l’elettrostimolazione muscolare sia la soluzione definitiva per ogni problema estetico: sovrappeso, cellulite, rilassamento della cute, rughe, smagliature, ritenzione idrica. L’elettrodo sarebbe quindi un dispensatore di energie benefiche, quasi miracolose, e chi più ne ha …più ne metta!
Secondo Freddy Romano, esperto della Compex (nota azienda produttrice) "non è con i programmi estetici di elettrostimolazione che si può risolvere la cellulite, ma bensì con un’alimentazione corretta e molta attività fisica. Semmai – continua Freddy Romano – l’elettrostimolazione può venire in aiuto tonificando il tessuto muscolare che si trova al di sotto delle zone adipose (cioè dove si accumula il grasso), facendo assumere a queste ultime un aspetto più tonico".
Capita spesso che al canale di uscita della corrente sia collegato un "raddoppiatore" del cavo per poter applicare due elettrodi positivi. Cosa pensa di questa pratica? E’ un buon sistema per sfruttare l’apparecchio o può comportare una riduzione della potenza erogata?
"Lo sdoppiamento del canale è assolutamente da evitare – afferma Freddy Romano – non tanto per una perdita di potenza quanto per un’incontrollata azione dei canali che vengono sdoppiati. Ogni canale che verrà posto su un determinato muscolo, ha la necessità di essere gestito autonomamente. Questo perché i muscoli del nostro corpo rispondono in maniera individualizzata all’intensità di stimolazione".
"Ad esempio – continua Freddy Romano – stimolando il vasto mediale e laterale del quadricipite femorale (muscoli della coscia), molto spesso a parità di intensità di stimolazione il vasto mediale si contrarrà maggiormente, e per tale motivo sarà necessario poter agire selettivamente sull’intensità dei singoli canali per indurre una contrazione simile fra le due porzioni di muscolo, onde evitare squilibri di potenziamento.
Inoltre, gli elettrostimolatori hanno un sistema di sicurezza che in caso di contatto non corretto interrompe l’azione. Sdoppiando i canali, qualora insorgesse un difetto di funzionamento dell’elettrodo di uno dei canali, l’altro manterrebbe il contatto aperto impedendo così al sistema di sicurezza di attivarsi"
La Compex ha recentemente lanciato sul mercato un elettrostimolatore in grado di simulare la contrazione pliometrica, ovvero, per fare un esempio, quella che in natura si realizza facendo balzi con tempi molto brevi di contatto con il terreno. Con gli esercizi pliometrici si migliora anche l’elasticità muscolare. Durante il contatto a terra (contromovimento), lo stiramento delle fibre muscolari produce energia elastica che il muscolo accumula e poi sfrutta nella contrazione (spinta), proprio come avviene quando si tende un elastico. Ma com’è possibile che si riesca a simulare artificialmente il cosiddetto pre-stiramento muscolare?
"L’azione dell’elettrostimolazione neuromuscolare a livello nervoso è elevatissima. Si ha un feedback che fa contrarre le cellule muscolari in maniera coordinata sia a livello spaziale che temporale. E’ proprio sfruttando quest’azione dell’elettrostimolazione sul sistema nervoso che il trattamento pliometrico agisce: non si determina un prestiramento con attivazione del riflesso miotatico – conclude Freddy Romano – ma si ricreano le variazioni di frequenza nervosa che si generano normalmente in un movimento pliometrico".
Per saperne di più, leggi l’articolo Elettrostimolazione: pro e contro
di CanaleFitness
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