Ciao Leo, mi presento: ho 28 anni, ho una relazione stabile con la mia compagna da + di 6 anni e da 2 conviviamo dopo che ci siamo trasferite dalla nostra città natale in una del nord dove meglio avremmo potuto vivere la nostra storia d’amore. Lei è una mia coetanea ed è stata la prima in tutto e per tutto!
Siamo felici ma qualcosa incupisce i nostri rapporti sessuali: io non riesco a farmi penetrare neppure per un pò, provo subito un dolore insopportabile che mi blocca.. mi definisco piuttosto clitoridea nel mio piacere, la vagina non si tocca!! lei non mi fa nessun problema, siamo entrambe appagate ma per me rimane questo blocco fisico che a volte mi impensierisce. Ritengo che sia un problema psicologico che mi trascino da anni e che prima o poi dovrò affrontare… tu cosa mi consigli? Premetto che non ho mai avuto nessun rapporto con un uomo e non ho mai desiderato averne. Sono lesbica al 100 % e felice di esserlo (l’ho accettato però dopo non pochi problemi, e ti confesso che nella mia infanzia ho ricevuto delle avances sessuali, qualcosa l’avrò anche rimosso.. che sia questa la causa?). Ti ringrazio per avermi ascoltata. Baci
Confusa
Cara Confusa,
come capita in molte delle lettere che mi arrivano, mi scrivi del tuo problema delineando già la risposta ai tuoi dubbi. Parli di una relazione con la tua compagna stabile, duratura e appagante. Solo un’ombra: il “dolore insopportabile” che ti “blocca” quando provate su di te la pratica della penetrazione vaginale. Poi leghi il tuo “blocco fisico” ad un probabile “problema psicologico”.
Effettivamente, esiste una disfunzione sessuale, che è più presente nelle donne eterosessuali che nelle lesbiche, che si chiama vaginismo. Si tratta della contrazione della muscolatura vaginale, senza alcuna causa fisica, ma semplicemente come conseguenza del timore della penetrazione. Il dolore, in genere, deriva dai tentativi di forzare l’orifizio vaginale che è serrato. Le motivazioni di questa “inibizione” sessuale possono essere le più diverse, tutte comunque risolvibili con un semplice e pratico addestramento da parte di uno psicoterapeuta.
A parte le parole grosse e complicate, credo che nella pratica sessuale nessun piacere debba esserci risparmiato, conformemente con le preferenze e le scelte personali e altrui. Se a te dà piacere la stimolazione clitoridea, va benissimo. Se però sei crucciata a causa del fatto che vivi la mancanza della penetrazione come una privazione per te e la tua compagna, e le vostre gioie del sesso ci rimettono, allora rivolgiti senza esitazioni ad uno specialista che “rimuoverà” le cause psichiche e risolverà con facilità i problemi tecnici. Lo psicoterapeuta più adatto è senza dubbio quello cognitivo comportamentale. Questo saprà infatti fornirti tutte le spiegazioni di cui hai bisogno e ti condurrà alla soluzione del problema attraverso tecniche comportamentali molto collaudate. L
a tecnica più usata è quella dell’esposizione graduata, che comporta una dilatazione vaginale effettuata per piccoli passi, prima in immaginazione e poi in vivo. All’inizio potranno anche essere usate delle tecniche di rilassamento che facilitano questa esposizione graduale. La procedura inizia facendo scegliere alla donna la velocità dell’introduzione, la grandezza o il numero delle dita, se condurre l’intervento personalmente o con l’aiuto della partner o del terapeuta. In genere si inizia introducendo nella vagina le proprie dita, cominciando con il mignolo, procedendo poi con le dita più grandi, una alla volta, per poi passare a due; si proseguirà poi con le dita della partner e, alla fine di tutto questo, si potranno usare anche i dilatatori di Hegar. Il tasso del successo, come ti ho detto precedentemente, è elevato. In genere in sei settimane si dovrebbe risolvere.
di Antonella Montano
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