Gentili esperti di Leo, ho 27 anni, sono un ragazzo gay e sono fidanzato da 3 anni. Il mio ragazzo mi adora, non può stare lontano da me nemmeno un minuto, ha sempre mille attenzioni nei miei confronti, e anch’io amo teneramente il mio ragazzo. Viviamo insieme da quasi 2 anni e mezzo, e anche se i nostri parenti non sanno di noi, si è creato un rapporto stupendo con tutti loro. In questi anni il mio ragazzo mi ha coinvolto con successo in alcune sue attività professionali, e lavorativamente ci conoscono come coppia.
Se non che, in questi ultimi mesi, sento il bisogno di avere incontri sessuali (solo ed esclusivamente a sfondo sessuale) con altri. In effetti, in questi 3 anni, fare sesso tra noi è sempre stato uguale e, non ci crederai, non abbiamo mai fatto sesso anale. Premesso che nessuno di noi ha dei brevi o lunghi precedenti in ambito sessuale, lui non ha mai fatto sesso anale (io invece solo una volta), ho provato in via "delicata" a parlare con lui di questo problema, ho cercato di rassicurarlo e di coinvolgerlo, ma senza nessun risultato. All’interno della coppia non c’è nessuna distinzione di ruoli tra "attivo" e "passivo", anche se in questi anni ho capito che lui è esclusivamente "passivo" e ciò si spiega con il fatto che 1)non ha mai voluto penetrarmi nonostante lo invitassi a farlo, 2) spesso vuole che usi un vibratore quando facciamo sesso, nonostante non ci sono problemi di dimensioni del mio pene nè in lunghezza nè in "grossezza"… La sua inesperienza si vede anche quando facciamo sesso orale: spesso mi passa l’erezione in quanto ci mette a volte i "denti" durante lo svolgimento… Dulcis in fundo: il suo glande non si scopre completamente, e produce quasi subito una sostanza (non è sperma) viscidosa e trasparente, che mi inibisce qualsiasi "lavoro orale" in quanto mi è sgradevole in bocca… Quando devo fare sesso orale con il suo "coso", sono costretto a mettere un preservativo…
Sono davvero confuso: da una parte c’è la totale e reciproca soddisfazione in senso amoroso, dall’altra cresce sempre più la mia insoddisfazione sessuale con lui e la voglia di "tradirlo" per avere solo avventure sessuali. Finora ho resistito, ma non sono sicuro di continuare… il desiderio di evadere cresce ogni giorno di più…
Potete aiutarmi? Sono disperato…
Grazie
Pesci74
Caro amico,
La tua lettera non mi sorprende. Secondo le ricerche sessuologiche, il sesso anale nelle coppie maschili stabili è meno praticato del sesso orale e non è ritenuto necessariamente indispensabile al raggiungimento dell’orgasmo. La media statistica ovviamente camuffa la variabilità delle situazioni reali: di fronte a coppie che praticano quasi sempre il sesso anale ad ogni rapporto sessuale, altri lo praticano più raramente o quasi mai vuoi per ragioni di "comodità", vuoi per peculiarità erotiche.
Non è infrequente che un rapporto che "fila liscio" dal punto vista affettivo presenti tuttavia caratteristiche di insoddisfazione sessuale. A volte nelle coppie maschili il sesso rappresenta una prestazione o un’azione primariamente rivolta all’orgasmo e la discussione su cosa piace e non piace, su cosa eccita o al contrario inibisce rimane un taboo. Non è facile parlare delle proprie insoddisfazioni sessuali al proprio partner: si ha paura di ferirlo in qualcosa di profondamente intimo, si ha paura di risultare degli "egoisti" attenti solo al proprio godimento o di ammettere esplicitamente un deficit della coppia.
Parlare è tuttavia necessario. Serve per capire se e in che misura l’altro percepisce il rapporto come insoddisfacente e intraprendere possibili miglioramenti. Affrontare il tema in modo "delicato" significa mantenere una visione complessiva e propositiva, ovvero accennare agli aspetti eccitanti e poi a quelli più problematici rispetto a tutta una serie di aspetti connessi con il rapporto sessuale (durata, luogo, periodo della giornata, pratiche sessuali). Significa ascoltarsi ed evitare atteggiamenti di attacco (o di resistenza). ‘insoddisfazione sessuale non è una "colpa" di nessuno.
Solo così la coppia potrà decidere alcune strategie per migliorare la qualità del rapporto: ad esempio legittimando durante il rapporto sessuale l’espressione di gesti o frasi che comunicano il proprio piacere, suggerendo nuove pratiche, liberando le fantasie.
Dopo avere discusso con lui del problema dei "denti", potresti fargli capire la volta dopo che fate l’amore come sta andando, e mostarti riconoscente nel caso abbia migliorato la sua tecnica. Riguardo alla questione della sostanza liquida nel glande, dopo una prima discussione potreste decidere di dedicare la prima parte del fase eccitatoria a pratiche igieniche, insieme, in modo da garantire una reciproca piacevolezza nel rapporto orale. Sono inoltre disponibili brevi interventi chirurgici per trattare i problemi di fimosi e prevenire le infezioni al glande.
E’ indubbio che ognuno ha le sue preferenze riguardo alle pratiche sessuali. Ognuno di noi è consapevole degli atti sessuali che più facilitano il raggiungimento del nostro orgasmo. I margini di flessibilità possono variare: alcuni uomini raggiungono l’orgasmo "prevalentemente (o esclusivamente)" nel sesso anale ricettivo, altri nel sesso orale insertivo, altri masturbandosi con la propria mano e osservando la scena. Altri uomini raggiungono l’orgasmo indifferentemente in più posizioni sessuali.
Non so dire se le coppie maschili sono più soddisfatte quando mantengono le stesse pratiche o se variano i tipi di rapporto. E’ ovvio che l’abitudinarietà nel tuo caso è sinonimo di stanchezza erotica.
Ma partirei da un corollario sempre valido del sesso che è il seguente. Il sesso riesce bene quando vi è attenzione alla reciprocità, ognuno pensa al proprio godimento e a quello del partner, esprime il suo piacere e ascolta il piacere dell’altro.
Se non riesci a sperimentare un rapporto anale soddisfacente nel rapporto con il tuo compagno, sappi che anche cercarlo altrove potrebbe non andare a buon segno. Una pratica sessuale che ti "manca" nel rapporto stabile, realizzata con uno sconosciuto, potrebbe risultare piacevole ma anche deludente, giacché caro amico la qualità del sesso dipende da tante variabili, quali lo stato d’animo e il contesto ambientale.
di Luca Pietrantoni
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