Caro Leo
sono sposata da vari anni e ho un figlio, non ho mai avuto storie omosessuali anche se in passato, specie da adolescente ho provato qualche forma di attrazione per qualche amica. Nel lavoro sono realizzata e sto ottenendo un discreto successo, ma il rapporto con mio marito si è progressivamente compromesso e intiepidito (fino ad arrivare a lunghi periodi di inattività sessuale). Oggi, sebbene con mio marito sia ripresa una certa attività sessuale, mi capita di essermi innamorata perdutamente di un’altra donna e di desiderarla e pensarla di continuo anche sessualmente (tanto che quando raggiungo l’orgasmo con mio marito penso a lei e temo di pronunciare il suo nome).
Io credo che lei sia lesbica: ad esempio è una fan sfegatata di Freddy Mercury, si veste da uomo, non si trucca, è una vera sportivona e poi di lei si diceva che fosse la compagna di una lesbica dichiarata del mio paese.
Non riusciamo a chiarire la situazione e il nostro rapporto oscilla continuamente fra la profonda amicizia e il rifiuto, se non la fuga. Sono soprattutto io a cercarla continuamente, ma appena interrompo o le dico se devo smettere di cercarla lei mi dice di non farlo e insiste perché io la chiami…insomma un vero casino e la situazione sta andando avanti già da diversi mesi. Lei mi sfugge, non capisco se ha paura, se è eterosessuale (non credo, forse è bisex), se non è sicura che da parte mia sia solo amicizia, oppure se è innamorata o legata a qualcun altro. Mi chiede di mio marito(non capisco perché), ma io le ho fatto capire e le ho detto che con lui non funziona e che desidero vederla e stare con lei (non ho chiarito se per amicizia, o per altro). Certe volte mi fa espliciti apprezzamenti per uomini che conosce o per persongaggi e attori, mostrandosi entusiasta della loro bellezza, oppure mi dice che c’è un ragazzo che si interessa a lei…io non so se crederle, ma non reagisco alla cosa e proseguo senza commentare, insomma non so più cosa fare. Lei ha molti problemi di lavoro, anche perché è straniera e io sto cercando di aiutarla, ma lei ha paura che scoppi un casino o che io ci vada di mezzo (almeno così dice). Ora è lontana, a casa sua, e mi ha detto che al suo ritorno faremo delle cose insieme e cercherà di affrontare i suoi problemi anche con il mio aiuto. Io le ho già scritto ma lei non risponde…non so che pensare, non capisco la sua psicologia e ho paura di aprirmi completamente con lei perché ho paura di essere rifiutata…non lo sopporterei perché l’amo troppo…
Ti prego dammi qualche consiglio perché mi sento come una ragazzina al primo amore e ho paura di fare degli errori irreparabili che la allontanerebbero da me per sempre (lei è il tipo che parte all’improvviso e non si fa più trovare).
Zaratustra
Cara Zaratustra,
con un matrimonio non proprio felice alle spalle e un figlio, ti scopri omosessuale, anzi "innamorata perdutamente" di un’altra donna. Di questa donna non conosci l’orientamento sessuale. Certo, i tuoi sospetti che lei sia lesbica corrispondono quasi perfettamente ad una rassegna di stereotipi sulle persone omosessuali, e sulle lesbiche in particolare: che siano delle fan "sfegatate" di Freddie Mercury (questo vorrebbe dire che chiunque ami la musica di questo cantante è un omosessuale?), che si vestano da uomo (sì, "maschiacce" e "camioniste" tutte le lesbiche!), che non usino trucco o gioielli (credi veramente che non possa esistere una donna che ama un’altra donna pur rispondendo ai comuni canoni estetici femminili?), che abbiano corpi atletici e pratichino intensamente gli sport (altra bella generalizzazione!), ecc. ecc., fino alle voci indiscrete del paesello.
Ma, quanti di questi criteri soddisfi tu, in quanto lesbica? Sì, perché se dici di amarla, di desiderarla sessualmente, di temere di perderla, allora vuol dire che puoi essere definita lesbica a tutti gli effetti. Poco importa che hai avuto sempre rapporti eterosessuali in passato e che sei persino sposata, e poco importerebbe se fra un anno dimenticassi la tua donna e tornassi ad essere esclusivamente eterosessuale.
La sessualità umana è un continuum che va, secondo diverse gradazioni, dall’esclusiva omosessualità all’esclusiva eterosessualità, un continuum non predefinito e non invariabile nel tempo. Le vostre schermaglie sono abbastanza tipiche, e questo deporrebbe a favore del fatto che anche lei si trovi per la prima volta di fronte ad una esperienza simile. È improbabile che, se lei fosse una lesbica affermata e dichiarata, mostrerebbe le titubanze che racconti. Oppure queste possono dipendere dalle sue resistenze dovute al saperti etero e sposata. Ad ogni modo, il vero problema è un altro, quello che tu riassumi quando parli della tua "paura" di aprirti completamente con lei perché hai "paura di essere rifiutata".
Le vostre incomprensioni sono dovute a questo, ad una imperfetta comunicazione che vi impedisce di legarvi per poi vedere insieme come andare avanti. Del resto, tu non parli affatto delle conseguenze che una vostra relazione comporterebbe sul tuo matrimonio e su tuo figlio. Forse una riflessione su questo dovresti farla, e forse dovresti farti aiutare da uno psicoterapeuta a comprendere non certo il tuo orientamento omosessuale (cosa sana e normale), bensì la tua paura del rifiuto (da dove nasce? come gestirla?).
di Antonella Montano
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