Ciao Leo, Sono Robi e ti scrivo per sottoporti una questione che sta causando problemi a me ed al mio compagno. Io e Rocco ci conosciamo da 10 anni e ci vogliamo molto bene; purtroppo per questioni famigliari non viviamo insieme (aah queste mamme!!!) e ci vediamo costantemente tutti i fine settimana. Abbiamo un’intesa sessuale molto buona e durante i rapporti ci sembra di toccare il cielo.
Il fatto è che da quando entrambi abbiamo internet, ogni tanto succede che ognuno di noi fa sesso virtuale usando la cam. Il fatto è che noi parlandone ci siamo imposti di non farlo più, ma una sera senza sapere che eravamo in netmeeting, ci siamo visti in cam. Puoi immaginarti l’imbarazzo!!! A questo punto siamo entrati un po’ in crisi perché pensiamo che questi incontri virtuali potrebbero essere un punto di partenza per degli eventuali tradimenti. Io ho la consapevolezza che masturbarsi in cam non comprometta il nostro bellissimo e duraturo rapporto ma Rocco dice che è meglio smettere questa "pratica". La mia domanda ora è questa: secondo Te fare una cybersega è peccato?
Ti ringrazio per la Tua attenzione. Robi
Ciao Robi,
grazie per la tua lettera. Rispetto alla tua domanda finale, preciso che non è mio compito stabilire cosa è peccato e cosa non lo è; per questo puoi contattare persone che si occupano specificatamente di questo.
Onestamente, penso che non si può classificare gli atti svolti da un membro di una coppia (su un ordine di problematicità psicologica e non su quello morale, intendo) ma occorre comprenderne il contesto entro cui si verificano ed esaminarne i significati attribuiti.
Gli incontri virtual-visuali che avete con sconosciuti della rete rappresentano sicuramente un momento estremamente privato della vostra vita, un atto che vi attrae in quanto segreto, fugace, un gesto che solletica le vostre fantasie che non siete disposti a condividere con qualcun altro.
Internet fornisce la possibilità di vari tipi di incontri a richiamo erotico, alcuni sono diretti all’incontro fisico reale (su appuntamento via chat o telefono), altri sono principalmente rivolti alla masturbazione via telefono o via net meeting, in cui oltre al senso uditivo è aggiunto anche quello visivo (che sappiamo essere un elemento centrale nell’eccitazione individuale). Nonostante l’utente ricerchi attivamente stimoli del suo immaginario erotico, il soggetto che si appresta ad una masturbazione su Internet è spinto da un duplice desiderio. Da una parte esplicitare le sue fantasie arrapanti e recondite agevolato dall’illusione di realtà dell’incontro. Dall’altra, vuole rimanere ancorato alla sfera personale; se la fantasia evocata non è interessante o l’altro si fa troppo intrusivo, il soggetto è infatti in grado di staccare la spina e in un attimo far scomparire come una bolla di sapone la scena erotica compromessa.
La masturbazione anche se via internet rimane un atto di piacere solitario. In parecchie coppie maschili, succede che uno o entrambi i partner senta l’esigenza di accompagnare al rapporto sessuale pur soddisfacente la pratica masturbatoria. "E’ un qualcosa di mio" mi diceva un uomo che si masturbava regolarmente quando il partner non era in casa; la masturbazione è spesso un tipo di autoregolazione delle proprie fasi di arousal erotico che non necessariamente indica una scarsa qualità del rapporto sessuale con il partner o una voglia intenzionale di tradimento.
Ma ritorniamo al tuo caso. Internet nel bene e nel male rimane un luogo sociale, in cui ci si può camuffare ma dove ci si può anche riconoscere e ritrovare. L’imbarazzo che avete provato durante l’incontro via internet assomiglia molto alla vergogna di chi è scovato dai genitori a masturbarsi (pensavi di essere da solo e invece ti ritrovi "scoperto" da quello che ti sta più vicino), al senso di smarrimento di chi ritrova un parente in un luogo di cruising (non puoi attaccare l’altro perché anche tu sei preoccupato delle conseguenze sulla "reputazione").
Ma cerca di vedere anche le opportunità di questa gaffe elettronica: siete alla pari in questa vicenda, entrambi curiosi di stimoli autoerotici, entrambi in una posizione di fallimento rispetto agli imperativi morali di coppia (vi siete imposti di non farlo ma non ci siete riusciti), entrambi scoperti e forzati all’onestà reciproca. Insomma partite da queste similarità per risolvere la questione insieme, per conoscervi meglio, essere onesti, darvi obiettivi realistici e nel contempo rispettare il bisogno di privacy di ognuno.
E attenzione a quanto tempo passate su Internet. Il vero rischio della rete è la dipendenza. E se oltre che dalla madre, diventate dipendenti anche da una cam, bè allora rischiate di impoverire veramente il vostro rapporto.
Un caloroso saluto
Luca Pietrantoni
di Luca Pietrantoni
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