BRUXELLES – L’Unione Europea sbugiarda categoricamente il Vaticano e ribadisce che il preservativo è il miglior metodo di prevenzione del contagio da Hiv. Mentre alcune fonti kegate alla gerarchia ecclesiastica nei giorni scorsi avevano avanzato dubbi sulla reale efficacia dell’uso del condom per prevenire la trasmissione del virus, Bruxelles afferma che “se usato correttamente, esso garantisce la massima sicurezza” nella prevenzione contro il virus dell’Hiv. La presa di posizione della Commissione europea è stata affidata ad un comunicato diffuso oggi a Bruxelles.
Nella nota, il Commissario europeo alla Ricerca, Philippe Busquin, ha affermato che, basandosi su prove scientificamente valide, “il preservativo costituisce il miglior metodo per prevenire l’infezione da Hiv. Qualsiasi dichiarazione non fondata su prove scientificamente valide non è plausibile”. “Il profilattico – ha aggiunto il commissario agli Aiuti umanitari, Poul Nielsen – rappresenta una parte della soluzione, la sua condanna, invece, una parte del problema”.
La settimana scorsa il cardinale Alfonso Lopez Trujllo, capo del Pontificio consiglio per la famiglia, aveva dichiarato in un’intervista all’Associated Press che l’efficacia dell’uso dei condom nella prevenzione del contagio del virus Hiv non è provata. In un’intervista alla Bbc, in settembre, aveva detto che il virus Hiv è abbastanza piccolo da passare attraverso la membrana del preservativo di lattice.
Le affermazioni della Commissione europea, si legge nella nota Ue, sono basate su ricerche condotte da Bruxelles negli ultimi 15 anni. Gli studi si sono concentrati sulla porosità dei profilattici e sugli standard della loro qualità. “I test scientifici – scrive la Commissione – hanno dimostrato che il preservato è l’unica protezione efficace contro l’Aids”, ed è un metodo “valido per prevenire la trasmissione dell’Hiv con un tasso di efficacia prossimo al 100%, se usato correttamente”.
Tra i test finanziati dall’Esecutivo Ue sulla prevenzione della malattia ne vengono citati due come particolarmente validi a sostenere l’efficacia dei profilattici. Il primo, svolto per un periodo di 12-21 mesi su oltre 563 coppie con un partner affetto dal virus, ha evidenziato che tra le 123 coppie che utilizzavano il preservativo maschile ad ogni rapporto “non si è registato alcun caso di sieroconversione”. L’altro studio è stato invece condotto su 868 prostitute e “ha concluso che il mancato uso del preservativo è associato all’infezione da Hiv”.
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