Da qualche anno anche in Italia si è iniziato a parlare di arte gay, ma questa definizione fa storcere il naso a molte persone che non capiscano come si possa etichettare come "gay" una qualsiasi forma artistica. Osservazione legittima, soprattutto considerando che nel nostro paese non si è mai sviluppato un reale dibattito attorno al concetto di arte gay, e men che meno attorno al concetto di "cultura gay", di cui certe rappresentazioni artistiche sono una diretta emanazione. Quindi, per prima cosa, sarebbe bene chiarire che quando si parla di cultura non si parla di un insieme di nozioni, ma dell’espressione di un’identità collettiva (che si manifesta certo attraverso un bagaglio di nozioni, ma anche attraverso una propria estetica, un proprio linguaggio, una propria arte e molto altro ancora).
In questo senso ogni collettività con una propria identità di riferimento (formata dai propri desideri, dalla propria storia, dalle proprie problematiche, ecc), produce a sua volta una "cultura", che quasi inevitabilmente produce un’arte che la rappresenta. Per questo motivo non si può parlare di arte gay prima che i gay costituissero una comunità, anche se l’arte dai contenuti omoerotici è stata una presenza costante dall’antichità ad oggi. Se però partiamo dal presupposto che l’arte gay è tale in quanto espressione di una comunità e non solo in quanto prodotto di uno slancio individuale, dobbiamo anche riconoscerle un valore aggiunto per tutti coloro che – in quanto gay – in essa si ritrovano e possono trovare degli stimoli per perseguire i loro obbiettivi e i loro ideali. Prendiamo ad esempio il caso di Michael Breyette, a cui recentemente l’editore Gmunder ha dedicato la raccolta – a tema estivo – "Summer Moved On": attraverso le sue opere questo artista coniuga una certa estetica gay (fatta di corpi maschili muscolosi e sensuali) al tentativo di lanciare dei messaggi e di fotografare le sensazioni e le aspirazioni che condivide con la sua comunità.
Nei suoi soggetti c’è sempre una buona dose di erotismo, ma non si tratta di un erotismo fine a sé stesso, visto che un occhio attento può scorgere – al di là dell’apparenza – i messaggi che l’artista vuole veicolare. I suoi disegni, realizzati utilizzando un raffinata tecnica che coniuga pastelli e gessetti colorati, presentano uomini che esternano la loro serenità e una sicurezza raggiunta con fatica. Lo stesso uso della nudità, nei disegni di Michael Breyette, può essere letto non come una provocazione gratuita, ma come una sorta di totale autoaccettazione. Le sue coppie, spesso raffigurate in momenti di quotidiana tenerezza, non nascono per eccitare chi le guarda, ma per comunicargli dolcezza e serenità. Allo stesso modo è difficile non cogliere dei messaggi nei suoi soldati imbavagliati dalla bandiera degli USA e nei suoi ragazzi che sventolano la bandiera rainbow o vengono raffigurati mentre sfilano nei cortei di qualche gay pride.
Per l’artista il corpo maschile, raffigurato nella sua idealizzata perfezione palestrata, non è un fine, ma un mezzo per esprimere qualcosa di più. D’altra parte la storia stessa di Michel Breyette è emblematica di ciò che può rappresentare l’arte gay. Infatti è nato e cresciuto in un contesto rurale e conservatore, lavorando come impiegato delle poste e vivendo con frustrazione i suoi desideri, soprattutto in ambito artistico. Infatti nei suoi disegni, per non farsi "scoprire", inseriva sempre qualche donna, oppure incanalava la sua passione per il disegno nella realizzazione di paesaggi e ritratti. Poi, però, ha scoperto internet, e in poco tempo la sua vita è cambiata. Non solo è riuscito a creare un mercato per la sua arte gay, ma questo gli ha permesso di concentrarsi solo su quello che gli piaceva fare, consentendogli tra l’altro di trasferirsi in Massachusetts, dove ora può vivere come ha sempre desiderato fare. La cosa interessante è che i suoi estimatori sostengono che la sua arte non è semplicemente erotica, ma ha un vero e proprio valore liberatorio. Un valore che sicuramente ha rivestito anche per lo stesso artista.
Il sito di Michel Breyette è https://www.breyette.com/
Abbiamo parlato di Summer Moved On, pubblicato dall’editore Bruno Gmunder e reperibile nelle migliori librerie online.
di Valeriano Elfodiluce
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