Scandaloso Ripley – Jude Law. A tre anni dall’uscita del film di Minghella, Jude, nuovo replicante per A.I. di Steven Spielberg, ammette: "La storia ruota completamente intorno ad una passione gay non espressa. Quando non si può godere del proprio amato, in fondo, si desidera sempre di eliminarlo dalla faccia della terra". Per Law, che non ha mai smentito le sue tendenze bisex, anche se è sposato con un’attrice di teatro inglese, è la seconda dichiarazione scomoda, nella carriere. La prima è stata per l’uscita del film "Wilde", sulla vita e gli amori del grande Oscar. "Sono felice di interpretare il grande amore di Wilde. Un personaggio tragico e meraviglioso. Che con la sua passione ha travolto la vita di un grande artista"
Loft sorry – I Francesi si incazzano facile. Con "Loft story", il grande fratello hard, l’hanno presa proprio brutta. Sit – in, pietre contro gli studi di produzione. Tanto per chiarire, il programma si concentra su quello che tutti coloro che guardano la tv verità 24 ore su 24 vorrebbero vedere. Le scopate. Quindi, vai con i bagni collettivi i nudi che più nudissimi non si può. Naturalmente c’è quella che la dà a tutti, quello che vorrebbe ma non può e via e via. Ma non c’è sesso omo. Pazienza, così le associazioni gay si sono potute unire ai lanciatori di pietre senza sensi di colpa e la produzione si è scusata per non aver proposto una visione più "generale". Del resto un francese è uno chansonniere, due francesi sono un’equipe, tre francesi una coppia.
Molti dubbi – Gwen Stefani, cantante dei No Doubt. Da anni chiacchierata, la biondissima Gwen non si decide ad uscire "fuori dall’armadio", come dicono gli americani. Nemmeno dopo che una fan le ha scritto una lettera aperta su Internet. La ragazza aveva incontrato Gwen nel backstage di un concerto ed aveva avuto il piacere di conoscere molto da vicino la cantante passando tutta la notte nella sua camera d’albergo. Ma la mattina dopo si è svegliata sola e, incontrata la star nella hall, non ha ricevuto nemmeno uno sguardo.
Pensiero stupendo – Marco Cocci. Attore ne "L’ultimo bacio" di Muccino ed in "Fughe da fermo" dell’esordiente Edoardo Nesi, ma soprattutto voce dei Malfunk (bello il nuovo cd. Rock come lo fanno in pochi). Famoso per i lunghi dread locks e per gli occhi da cerbiatto, durante una trasmissione su Viva dichiara a proposito del suo gruppo: "Siamo decisi a sperimentare l’esperienza omosessuale. Suoniamo insieme, viviamo insieme, mangiamo insieme. Se riuscissimo anche a fare all’amore insieme sarebbe perfetto!" Tutti gli etero delusi, almeno una volta nella vita hanno deciso: "Da domani divento frocio". Qualcuno c’è anche riuscito.
Pensiero orrendo – Gabriele Albertini. Non lo vuole proprio, il Pride. Ed intanto si irrigidisce, non rilascia interviste, allunga il collo e stringe le labbra a tagliola. Come un’educanda sdegnata. Ebbe a dichiarare, mesi fa, che la città di Milano non poteva dare il patrocinio al Pride, sarebbe stato come appoggiare una manifestazione di onanisti. Gabriele, tutti hanno compiuto atti onanistici nella propria vita. Non ci stiamo tutti a Milano! E’ troppo piccola. E comunque gli onanisti preferiscono la solitudine.
di Paola Faggioli
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