NAPOLI – "Don Vitaliano, nothing but a priest", nient’altro che un prete: e’ il titolo del film che sara’ presentato al Locarno international film festival 2002 e che avra’ come protagonista il sacerdote No-global di Sant’ Angelo a Scala.
L’opera – spiega in una nota il soggettista Paolo Pisanelli che ne ha curato anche fotografia e regia – racconta i pensieri e le azioni di don Vitaliano tra impegno locale missioni internazionali vissute in perenne conflitto con il vescovo della sua diocesi e le alte gerarchie ecclesiastiche del Vaticano. Don Vitaliano, parroco di Sant’Angelo a Scala, un paesino di 600 anime della provincia di Avellino, e’ uno dei preti pi— conosciuti in Italia non solo per il suo impegno di pacifista attivo nel movimento no-global, ma anche per le sue battaglie per la ricostruzione delle chiese in Irpinia dopo il terremoto, per la solidarieta’ portata al movimento gay-lesbian durante il Giubileo, per le azioni di disobbedienza civile condotte con grande risonanza mass-mediatica durante il G8 a Genova che lo hanno condotto ad un ad un passo dalla sospensione a divinis. Dalla chiesa di Sant’Angelo in provincia di Avellino, dove si e’ ritirato dopo l’ammonizione dei suoi superiori ecclesiastici, ma difeso dai parrocchiani che organizzarono anche una manifestazione di solidarieta’, don Vitaliano, citando don Lorenzo Milani, commenta laconicamente: "L’obbedienza non e’ piu’ una virtu’".
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