Il corpo è uno dei campi di battaglia per le persone LGBTQ+, e la relazione col proprio corpo e con gli altri corpi è uno degli elementi che definisce dialetticamente la propria identità.
È in questo senso che l’arte del tatuaggio può raccontare oggi la cultura queer, in quella che è una vera e propria incarnazione sulla pelle delle persone della comunità LGBTQIA+, degli stili, dei simboli, dell’immaginario queer.
Una cultura indipendente, non mainstream, di cui GAY.IT racconta linguaggi e storia insieme a tre tattoo artist queer molto noti nella comunità milanese, quelli dello studio Sopra Le Righe.
Il progetto è sostenuto da VANS, brand da sempre desideroso di stare al fianco delle community indipendenti che definiscono la street culture e la diversità in modo sincero e genuino.
L’artista che vi presentiamo oggi è Ian Alieno (@ian.alieno), tattooer milanese di 22 anni. Si definisce “alieno”, “pagliaccio”, “marcio”, parole che ha impresso anche sul suo corpo.
“Pensavo che il mio corpo fosse il mio limite, invece era la mia casa”.