Mentre a Milano il sindaco Pisapia ha mandato l’assessore Majolino con un suo messalla Sicurezza Giuseppe Narducci e al vicesindaco Tommaso Sodano.
De Magistris, schierato dietro lo striscione di apertura insieme alla madrina Vladimir Luxuria, ha aperto il corteo proprio nel giorno in cui da New York è arrivata la notizia della tanto attesa approvazione della legge sui matrimoni gay.
«Napoli e gli Stati Uniti sono vicini su tanti temi – ha detto l’ex magistrato – quello che arriva da New York è un segnale importante. In campagna elettorale abbiamo più volte ragionato su un registro delle unioni civili».
E non si è limitato, De Magistris, a dare il via al corteo, ma ha sfilato per un po’ insieme ai manifestanti partecipando anche a balli e canti al suono dell’immancabile YMCA e intonando insieme a Vladimir Luxuria "Bella Ciao".
Non sono mancate le critice dell’opposizione che ha attaccato il sindato reo di aver partecipato ad una manifestazione gioisa mentre la città è ancora sommersa dai rifiuti.
Sul fronte delle associazioni lgbt, invece, sia per Vladimir Luxuria che per il presidente de I-Ken Carlo Cremona la spaccatura con Arcigay va abbandonata. La madrina ha rivolto un apello all’unità «perché non ci sono marchi registrati del Pride che è di tutti e perché quando ci sono dissidi siamo tutti perdenti».
«Non si compra la parola pride come fosse un brand – ha dichiarato Cremona – tutti chiediamo le stesse cose: riconoscimento dei diritti e rispetto dei doveri».
Un lungo applauso davanti al consolato americano ha salutato la nuova legge sui matrimoni gay di New York, mentre una coppia etero appena sposata ha voluto scattare alcune foto in mezzo alla folla di bandiere rainbow del corteo composto da circa 10 mila persone.
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