RITORNA IL KOLOSSO GAY

Quarant'anni fa veniva pubblicato in Italia uno dei primi fumetti omoerotici. Le avventure di un culturista allergico alle donne, pronto a spogliarsi per sfoggiare i suoi muscoli.

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Fino a qualche anno fa la comunità gay italiana si lamentava, a buon diritto, di non avere dei fumetti gay autoctoni, e ancor più si lamentava di non avere avuto autori o personaggi che fossero rappresentativi dell’immaginario omosessuale. Ufficialmente è stato solo a partire dagli anni ’90 che qualche editore ha iniziato timidamente a proporre dei personaggi gay o gay friendly al pubblico italiano, mentre negli Stati Uniti un vero e proprio immaginario omoerotico aveva iniziato a costruirsi addirittura dagli anni ’50, con Tom of Finland e i suoi colleghi.
I primi comics italiani ammiccanti ai gayCerto, in Italia i personaggi dai risvolti ambigui non sono mancati mai, e quando arrivarono i tascabili porno, i gay italiani poterono contare su una certa quantità di surrogati per colmare un vuoto che nessuno pareva voler colmare (in Italia Tom of Finland giunse solo negli anni ’80!): il fumetto italiano, moralista e prevenuto anche nelle sue espressioni più disinibite, proponeva tutto fuorchè personaggi a “misura di gay”… Questa perlomeno è la versione ufficiale dei fatti.
In realtà, e per fortuna, le cose non sono andate proprio così.
Immagini gay che eludono la censuraAbbiamo già parlato di come in Inghilterra un personaggio come Garth riuscisse a solleticare e a formare l’immaginario gay per vie trasverse e senza incorrere nelle ire della censura: ebbene, anche in Italia era accaduto qualcosa di simile, ma in maniera decisamente più originale e – se vogliamo – più disinibita.

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Per capire meglio di cosa stiamo parlando è necessario fare un salto di ben quarant’anni, più precisamente nel marzo del 1964, quando comparve il primo albetto settimanale a striscie (questo era uno dei formati più in voga all’epoca) dedicato ad un nuovo eroe: il palestratissimo e discintissimo Kolosso!
Il quel particolare momento le edicole italiane erano il regno dei fumetti western, i primi supereroi (come Superman, che in Italia era chiamato Nembo Kid) erano ancora una novità e su tutte le pubblicazioni aleggiava il marchio di autoregolamentazione censoria, meglio noto come Garanzia Morale.
In questo clima ovattato, in cui l’oratorio era l’unico luogo di aggregazione per i giovani e in cui chi si scopriva gay non sapeva neppure che nome darsi, ecco comparire un personaggio che non avrebbe sfigurato sulle riviste che pubblicavano Tom of Finland in quegli anni, un eroe così ricco di sottointesi e ammiccamenti da potersi considerare a pieno titolo la prima icona gay del fumetto italiano… Come sia passato indenne fra le maglie della censura è un mistero, che forse si spiega soltando partendo dal presupposto che per l’epoca il concetto di erotismo gay era talmente “alieno” per i perbenisti italiani da risultare invisibile anche quando era del tutto palese.

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Un culturista dal sapore omoeroticoKolosso nasce in pieno boom economico, riflettendo l’ottimismo e il clima scanzonato di quegli anni, da un’idea di Mauro Faustinelli e Carlo Porciani, che per l’occasione si firmano Carlomario e fondano la casa editrice “GLI AMICI“, onde poter proporre un fumetto senza i vincoli imposti dai grandi editori. Mac Kolosso è un ragazzone biondo, alto due metri e sedici, pesa 158 chili e la sua circonferenza toracica e di ben 1,60 metri! E’un lottatore di professione e ha l’hobby del culturismo, ha sempre il sorriso sulle labbra ed è un incorreggibile salutista: niente fumo, donne o alcolici, l’unica cosa che gli piace bere nei locali – per sua ammissione – è il latte…
La sua prima storia inizia con un robot che si presenta in casa sua per rapirlo, ovviamente mentre lui è seminudo e intento ad allenarsi… Di li a poco Kolosso verrà trascinato in un vortice di eventi che lo vedranno affrontare un pericoloso boss criminale di nome Inafferrabile, che vorrebbe farlo passare dalla sua parte per sfruttare la sua forza enorme. Durante questa avventura Kolosso finirà per mostrarsi sempre più nudo, alla guida della sua motocicletta come negli scontri con gli uomini dell’Inafferabile, mostrando un certo compiacimento esibizionistico ogni qualvolta i suoi muscoli attirano l’attenzione di qualcuno (e ogni qualvolta può strapparsi di dosso qualche indumento). Ovviamente nemmeno le più fascinose vamp riescono ad avere un ascendente su di lui, ma in compenso gli episodi che non sfigurerebbero in una commedia gay non mancano mai.

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Quanta ammirazione dai ragazzini!Per fare un esempio (ma se ne potrebbero fare dozzine), quando l’eroe viene ospitato dalla zia Alice e dal nipote Ferruccio (grande ammiratore dei suoi muscoli che non perde l’occasione di tastare), quest’ultimo pensa bene che anche i suoi amichetti gradirebbero poter ammirare il corpo dello zio Kolosso… Così, mentre l’ignaro culturista – alquanto svestito – dorme beatamente, Ferruccio concede ad una folla di amichetti vocianti la possibilità di spiarlo (ovviamente dopo aver pagato il biglietto… Mica stupido Ferruccio!). A questo punto uno dei pargoli viene scoperto da suo padre, che dopo averlo sorpreso a spiare Kolosso vuole menarlo: Kolosso si alza dal letto, mena il padre padrone, e la sequenza si conclude con una dozzina di ragazzini che si arrampicano gioiosamente sul loro eroe in slip!
Mac Kolosso, inoltre, ha la peculiarità di usare un linguaggio perlomeno originale, anche e soprattutto quando è impegnato a fronteggiare i suoi avversari: “cocchino mio”, “bel limoncino”, “caro mio”,”pupo bello”, sono solo alcuni degli “anticonformisti” epiteti con cui questo gigante buono apostrofa gli aggressivi energumeni che si avventano contro di lui in più occasioni (senza, ovviamente, avere la meglio).

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Non perde occasioni per mostrare il suo fisicoLe sue caratteristiche esclamazioni, invece, altro non sono che i nomi dei muscoli e delle varie zone anatomiche (fatte salve quelle ritenute “impronunciabili”, ovviamente), e di volta in volta gli autori avevano l’abitudine di illustrare ai giovani lettori dove si trovava il muscolo in questione con appositi disegnini.
Col seguito della storia Mac Kolosso diventerà anche un viaggiatore del tempo (proprio come Garth), e questo darà agli autori l’occasione per mostrarlo in tutta una quantità di abiti storici reinterpetati per mettere in mostra la possente muscolatura del protagonista, passando da una situazione ammiccante all’altra, con grande gioia – si suppone – dei giovani lettori gay (più o meno consapevoli) di quattro decenni fa.

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Questa piccola perla di avventura scanzonata e umorismo dai toni decisamente gay-friendly giaceva dimenticata nel limbo dell’editoria da troppo tempo, e in occasione del quarantennale della nascita del personaggio le Edizioni If (specializzate nelle ristampe di fumetti “storici” come Tarzan) hanno pensato di iniziare una ripubblicazione ragionata e cronologica delle avventure di questo singolare eroe (così forte e muscoloso da essere definito “nipote di Maciste e più forte di Ercole”).
Non ci è dato sapere se gli autori erano consapevoli di realizzare la prima icona gay del fumetto italiano, tuttavia le avventure di Kolosso risultano a tutt’oggi molto più godibili e divertenti di tanti altri fumetti presuntuosamente definiti “gay”.
Provare per credere.

Abbiamo parlato di:
Titolo: “Kolosso contro l’Inafferrabile
Editore: Edizioni If
e-mail: info@ifedizioni.it
Costo: € 4,90
Reperibile in edicola e in fumetteria

di Valeriano Elfodiluce

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