Nella penisola iberica il fumetto gay è entrato in una stagione decisamente florida, e tanti fumettisti più o meno promettenti hanno seguito l’esempio dei tre autori-simbolo degli ultimi anni: Sebas Martin, Ismael Alvarez e David Cantero. Rivolgendosi prettamente alla comunità gay e vivendo in maniera più che dichiarata la loro identità, questi tre artisti hanno contribuito non poco a smuovere le acque, e i risultati non sono tardati.
Prima grandi editori come La Cupula hanno dedicato uno spazio fisso e continuato al fumetto gay, e ora sono gli stessi autori gay che collaborano fra di loro per ritagliarsi ulteriori spazi, come nel caso di Gay Tales, antologia di recente pubblicazione. Questo volume raccoglie tredici autori più o meno affermati nel panorama dei fumetti gay iberici, che si sono cimentati nelle rivisitazioni gay di altrettante favole classiche. Da Il Vello Addormentato a Riccioli d’oro e i Tre Orsetti, da Il Sirenetto a Culetto Rosso, passando per Biancoseme e i Sette Nani, Il Bello e il Bestione, Peter Pen e altre ancora.
Come è facile intuire dai titoli (che si basano su giochi di parole talvolta difficili da tradurre in italiano) si tratta di rivisitazioni spesso ironiche e dissacranti, senza alcun tipo di vincolo censorio. Attenzione però: non si tratta di fumetti erotici o pornografici nel senso in cui siamo abituati, visto che il sesso – anche quando è decisamente esplicito e sconfinante nella volgarità – è solo un ingrediente fra i tanti.
Il volume è stato prodotto ufficialmente da David Cantero, ma il contributo dei suoi colleghi è stato determinante. Ad essere onesti il livello dei testi e dei disegni non è sempre eccelso, ma nel presentato l’idea, Cantero ha sottolineato che il suo scopo voleva essere soprattutto quello di rivedere le favole classiche in una chiave simpaticamente gay, visto che da sempre promuovono unicamente modelli eterosessuali. In questo senso il progetto ha sicuramente centrato l’obbiettivo, e oltretutto ha avuto l’indubbio merito di raccogliere tredici autori ispanici gay dichiarati disposti a realizzare fumetti inequivocabilmente gay (e alla fine del volume tutti questi autori non si fanno problemi a inserire i loro siti ufficiali e i loro recapiti!).
Da notare che questi autori hanno mantenuto una linea estremamente ironica, autoironica, positiva e ottimista, tant’è che in queste storie non c’è traccia di pietismo o vittimismo di alcun genere. Probabilmente il maggior pregio di questa antologia è proprio quello di dimostrare che oggi il "lieto fine" è possibile anche per chi è gay, e forse il fatto che il volume provenga da una nazione in cui i matrimoni gay sono realtà non è del tutto casuale.
Detto questo è inevitabile un confronto impietoso con la situazione italiana, dove sarebbe molto difficile (se non impossibile) anche solo trovare tredici fumettisti gay dichiarati disposti a collaborare per un’iniziativa del genere. Tuttavia la speranza non muore mai, e a quanto pare qualcosa si sta muovendo anche nel nostro paese. Restate sintonizzati.
di Valeriano Elfodiluce
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