Mantenersi gay casti per potere accedere all’eucarestia è una regola che va rispettata come indossare la giacca per entrare alla Camera dei Deputati. Così Paola Binetti ai microfoni di Klaus Davi spiega per quale ragione concorda con il vescovo di Otranto nel non voler concedere la comunione al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. "Se una persona è in peccato o meno lo lascio giudicare alla sua coscienza, ma certamente una persona in peccato grave non può accostarsi all’eucarestia" dice la deputata e psichiatra. E Nichi Vendola, essendo dichiaratamente gay e non avendo fatto voto di castità, vivrebbe nel peccato grave o, come ha dichiarato il vescovo di Otranto, "ostenta la sua condizione perversa e malata di omosessuale praticante".
"Non conoscevo il caso ma devo riconoscere – spiega l’onorevole riferendosi alle parole dell’alto prelato – che aveva totalmente ragione. La Chiesa ha già fissato a monte i suoi criteri generali". In altre parole, "un bambino di 8 anni che fa il catechismo impara come prima cosa quali sono le condizioni necessarie per ricevere la comunione. Tutti lo sanno, anche le persone divorziate, che a volte, dopo aver fatto delle esperienze molto difficili, hanno deciso di risposarsi formando coppie unite, generose, capaci di sacrificio reciproco, che si vogliono bene. Pregano, vanno a Messa, ma sanno che all’eucarestia non possono accostarsi perché – ribadisce – mancano delle condizioni di base, quelle che loro stessi hanno imparato fin da piccoli".
A nulla vale, quindi, il fatto che Vendola abbia più volte dichiarato, non da ultimo all’ultimo congresso del suo partito, che una delle caratteristiche che lo rendono ‘diverso’ e che vanno accettate in lui è il fatto di essere convintamente cattolico. A meno che non cambi vita e non decida di entrare a far parte degli omosessuali accettati dalla Chiesa, quelli che si astengono dal sesso e, quindi, da qualsiasi relazione amorosa e di coppia. "Non possiamo tuttavia dimenticare – conclude Paola Binetti – che possono anche esserci degli omosessuali totalmente casti abilitati a ricevere la comunione come tutti gli altri".
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