Lo scenario sarà suggestivo: alla fine di maggio, dietro alla chiesa di San Martino nella meravigliosa città di Lucca, Angelo Branduardi terrà un concerto che promette suggestioni d’autore. Canterà i brani del suo ultimo lavoro discografico “L’infinitamente piccolo” (Emi). Un disco colto e popolare al tempo stesso, com’è nello stile ormai consolidato di Branduardi, dedicato alla figura di San francesco D’Assisi. Il cantautore dalla folta chioma ha fatto un lavoro decisamente di grande qualità, con le prestigiose collaborazioni di Franco Battiato, Madredeus, Muvrini, Ennio Morricone, la Nuova Compagnia di Canto Popolare e i la Viola.
Branduardi ha messi in musica non solo gli scritti che appartengono a San Francesco, come il Cantico di Frate Sole composto in volgare umbro, ma anche le più antiche biografie dedicate al Santo, dai Fioretti come “Il lupo di Gubbio”, al canto XI del Paradiso di Dante, dove il sommo poeta incontra san Francesco, fino ad arrivare agli scritti di Santa Chiara. Branduardi ha svolto un lavoro di ricerca di testi e musicale di prim’ordine, e restituisce un ritratto della figura di San Francesco in aperto contrasto con l’iconografia ecclesiastica. Un santo che è prima di tutto un uomo che sceglie la gioia di vivere, la raccomanda ai suoi discepoli e ne fa stile di vita in povertà. Questo aspetto di Francesco, così lontano dai volti tristi ed esaltati della spiritualità monastica tradizionale, è ciò che ha affascinato maggiormente Branduardi. Francesco D’Assisi, grande poeta, trova nella musica di Branduardi la sua espressione autentica che lo fa ancora oggi una presenza viva nel contesto dei problemi contemporanei: povertà, malattia, ecologia, guerra, emarginazione.
Francesco compose una musica per le sue poesie, una musica che è andata perduta. Per questo Branduardi ha pensato di musicare i brani dei suoi scritti ed episodi tratti dalle fonti francescane. Per restituire musica alla poesia.
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