IL COMING OUT DEI VIP

"Cara Jena, perché alcuni personaggi non ammettono di essere gay? Secondo te è giusto che lo facciano?". Inutile dire che la risposta è pungente: soprattuto verso Renatino…

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4 min. di lettura

Cara Jena, ti scrivo perché vorrei sapere la tua su una questione che un po’ mi fa pensare, soprattutto dopo aver letto l’articolo sul gaio mondo dello showbiz.
Quanto è importante, da personaggio pubblico, ammettere di essere gay, bsx, insomma, scoprire le lenzuola del proprio letto se sei conosciuto, seguito ecc.? E’ una domanda che ti faccio in seguito all’intervista radiofonica di un personaggio famoso che, dopo aver scritto sull’omosessualità ed essersi proposto al pubblico con una particolare e colorata immagine, ribadisce il fatto che non voglia restare “vittima” di una definizione (Gay) che alcuni giornali gli hanno dato (anche se non sarebbe servito solo quello a dedurlo). Ora, capisco che ognuno di noi si senta solo “se stesso” e che “incasellarsi” possa risultare stretto (lo provo un po’ anche io), e che fare una certa professione esposta al pubblico sia pressante e tolga riservo alla vita privata, ma è giusto non esporsi mai? Può essere eloquente di per sé solo il proprio lavoro? Oltre al fatto che i suoi stessi fan erano soddisfatti del suo glissare sull’argomento, evitando di diventare una “bandiera per i gay” (anche se lo è già).
Citavo, prima, un vostro articolo con Ian McKellen: attore che apprezzo molto oltre che per il suo attivismo sui gay. Ma quanto è importante seguire il suo esempio? Molto di noi odiano le definizioni, lo stesso possono farlo loro, quello più esposti: attori, cantanti, giornalisti.
Quanti scrittori omo non scrivono anche sull’omosessualità per paura di essere relegati in quello “specifico settore”? E poi penso a Isherwood, Tondelli… gente che, pur facendo bene il proprio lavoro, scriveva della vita ma anche dei gay, ed era pur sempre letteratura… E lo stesso per cantanti ecc. Forse è giusto non esporsi dal punto di vista personale ma scrivere ed educare sul rispetto lasciando al pubblico bellissime canzoni, libri, articoli… Oppure indica un’ansia mal celata con se stessi e gli altri?
Grazie e complimenti per la rubrica!
Cinzia

Carissima Cinzia, tocchi un argomento che mi sta particolarmente a cuore, come potrai ben capire…
E’ una di quelle questioni che non trovano mai d’accordo nessuno, non esiste una formula magica per sapere cosa è più giusto, o meglio, cosa sarebbe più giusto. Ognuno porta avanti la sua posizione, la sua teoria e spesso sono tutte condivisibili. Io ti posso dire quello che penso io. Per me è importante ammettere la propria omosessualità, specialmente per quanto riguarda un personaggio famoso. E non tanto per “semplificare” la vita del personaggio in questione, ma per aiutare le persone che lo seguono. Come è noto a tutti, ci sono gay che di accettazione hanno problemi e paure varie e, magari vedere il proprio beniamino dichiararsi può rendere tutto più facile, per lo meno accettabile. Non so dove tu abiti Cinzia, ma ti assicuro che io ricevo molte lettere per questa rubrica dai posti più isolati in Italia, e per questi ragazzi e ragazze anche un piccolo segnale da un personaggio famoso potrebbe essere un segno positivo. Ma non solo per loro: anche per i soliti stronzi che considerano i gay ancora oggi malati, perversi, cittadini di serie B ecc. ecc. sentire un personaggio noto (pensa un calciatore!), di chiara fama e che magari anche loro stimano, parlare della propria omosessualità con serenità e normalità può servire a fare passi avanti nella accettazione, nella cancellazione dei soliti luoghi comuni. Per non parlare poi di quanto, chiaramente, potrebbe far bene ai personaggi stessi vivere allo scoperto, senza doversi inventare fidanzate e flirts con la modella di turno. Ne conosco alcuni e credimi, Cinzia, fanno una vita triste, piena di frustrazioni e di finzione in un ambiente dove la finzione è già particolarmente presente! Certo, non è tutto facile come potrebbe sembrare da quello che dico, per carità. Alcuni avrebbero ripercussioni professionali non indifferenti, ma molti, moltissimi altri non avrebbero nessun tipo di problema e lo dice uno che ha fatto questa scelta!
Il discorso cambia quando non ci si dichiara per paura di essere “definiti gay” tout court. Capisco questa posizione. E’ capitato anche a me. Appena fatto coming out, i giornalisti ti chiamano solo per chiedere dichiarazioni che hanno a che che fare con l’omosessualità e tutto quello che ci gira in torno. E’ lo scotto da pagare almeno in Italia, ma solo all’inizio. Poi sta a noi “ampliare” il discorso, farsi considerare un artista, una persona e basta! Ci sono tanti artisti che per anni sono stati considerati prima gay e poi artisti, che hanno fatto fatica a far capire la loro arte, ma poi grazie al loro talento e alla loro sensibilità sono riusciti nell’impresa.
C’è da dire però che ci sono artisti gay o gay friendly che hanno sfruttato, sì proprio sfruttato l’omosessualità come carta in più per venire fuori, per avere successo, facendo films, libri o canzoni assolutamente diretti ad un pubblico gay; poi raggiunto il successo si “dimenticano” troppo facilmente di quale sia stato il pubblico più affettuoso e più fedele… Allora non mi sta bene, no proprio per niente! e trovo particolarmente ipocrita nascondersi dietro ad un “non voglio etichette”. E qui veniamo proprio al personaggio di cui parli all’inizio della tua lettera: Renato Zero. E’ inutile nascondersi dietro ad un dito, lasciamolo fare a lui Cinzia. Lo trovo una delle persone più false e ipocrite del nostro panorama nazionale.
E non voglio parlare del suo indubbio talento! Lo dico ai sorcini che grideranno allo scandalo dopo aver letto questa lettera. Io parlo della sua falsità e ultimamente furbizia nel fare l’ambiguo… ambiguo delle mie scarpe!!! Io non metto assolutamente in discussione la sua scelta di restare “in the closet” (non condivido ma capisco), ma non è giusto per il lancio di un disco nuovo cercare pubblicità dicendo: gay non dobbiamo più nasconderci! è tempo di uscire allo scoperto! Chiaramente i giornali riportano la notizia (che sinceramente non ha sorpreso nessuno…) e lui poi si rimangia tutto.
Si, si è proprio rimangiato tutto!! Dice che lo hanno travisato, che non parlava di lui… Conosco giornalisti presenti alla conferenza stampa che non hanno assolutamente capito male o travisato quello che il “guru” aveva detto. Non vuoi parlare della tua vita privata? Ok, allora però non fare nemmeno questi giochetti, per eleganza perlomeno. Ma che tristezza però…
Credo di essermi spiegato vero Cinzia? Spero tu abbia capito come la penso io. Il dibattito è aperto.
Baci
Fabio

di Fabio Canino

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