Quanti voti potrebbe spostare un’icona planetaria così potente come Justin Bieber alle prossime elezioni presidenziali USA di novembre che vedono contrapposti la democratica Hillary Clinton e il repubblicano Donald Trump? La domanda rimbalza incendiaria presso lo staff di comunicazione del repubblicano miliardario Trump che, sondaggi alla mano, ha un problema di presa sui giovani, soprattutto afroamericani, che nelle scorse due elezioni alla Casa Bianca hanno praticamente fatto la differenza, insieme alle donne, per l’elezione di Obama. Inoltre Trump ha un problema di presa elettorale sulle donne. E invece Justin Bieber è amatissimo dalle donne e non è affatto ostracizzato dalla black community americana, anche quella più dura e pura. Ma il punto è che Justin Bieber è canadese e dunque, secondo il politically correct americano, mai dovrebbe osare infilarsi in questioni interne: i media americani non lo perdonerebbero.
Ma qualcosa è accaduto in questi giorni, nel movimentato mondo dell’entertainment americano, che sempre si spende, e assai, nella corsa alla Casa Bianca. E com’è noto si spende, salvo rare eccezioni, in favore dei democratici, dunque in favore di Hillary Clinton. Voci che innervosiscono assai il clan di Trump alludono a una evidente discesa in campo “subdola” di Justin Bieber e del suo potentissimo armamentario mediatico in favore di Hillary. E tutto questo grazie al reunion che il giovane canadese ha fatto con l’americanissimo, modernissimo, fluidissimo, ambiguissimo e bellissimo Jaden Smith, figlio di Will Smith.
E qui facciamo un passo indietro, ai movimenti di Will Smith, già uomo decisivo a Hollywood ai tempi della prima elezione di Obama, quando durante le primarie proprio contro Hillary, nella Los Angeles ancora controllata dal potere jewish e wasp dell’industria dell’intrattenimento, non erano poi così convinti di Barak. Fu Will Smith a darsi da fare nell’immediato, a convincere in poche settimane gli epicentri del potere hollywoodiano a fare un deciso endorsement a Obama, che infatti arrivò. Hillary ora si starebbe riprendendo il credito incassato all’epoca? E’ più di un’allusione. Com’è (forse) noto ai più attenti, Will Smith non ha mai nascosto le proprie mire di impegno politico e qualcuno non esclude una futura discesa in campo con una e una sola mira: la Casa Bianca.
Al netto degli scenari di fantapolitica di vedere il principe di Bel Air sedere sullo scranno che fu di Lincoln, quel che resta oggi nelle retrovie della squadra di comunicazione di Donal Trump è un clima di nervosismo rispetto a questi primi, giganteschi movimenti di Hollywood a favore di Hillary Clinton: vedersi Justin Bieber contrapposto seppur “solo” associato a Jaden Smith, ha gettato nel panico gli strateghi populisti del miliardario dai capelli arancione. Anche perché Justin non è certo un’icona sofisticata ed elitaria, e dalle parti di Trump hanno timore proprio di una fase due della strategia di Hillary: scendere sullo stesso territorio di Trump e cioè “parlare alla pancia del paese”. Cosa combineranno Justin Bieber e Jason Smith insieme nei prossimi mesi?
Per ora, Bieber e Smith non hanno proclamato alcuna indicazione di voto dal palco. I due teenager più influenti d’America si sono esibiti al Madison Square Garden di New York durante una data del Purpose Tour di Bieber. Ricorderete che Justin Bieber aveva introdotto Jaden Smith nell’ormai “lontano” 2010 con il video della hit “Never say never“. Justin era un bambino ma già una star. Jaden era soltanto il figlio di Will Smith. I due si sono ripresentati sul palco per il delirio dei fan. E per il terrore di Donald Trump. Never say never.
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