Nell’abbraccio solare della Puglia, si disvela un’esperienza di viaggio senza tempo, di lentezza cullata dalla poesia di borghi antichi, scrigni di storia e tradizione. La Puglia rivela la sua essenza più pura, lontana dalla corsa sfrenata della modernità, e abbraccia lə viandantə con i suoi paesaggi di dolcezza naturalistica e di storia antica.
In questo suggestivo rituale di scoperta, ci si perde tra stradine lastricate, immerse nelle sfumature di un passato scolpito nelle architetture in pietra, nei portali decorati e nelle chiese millenarie. L’incedere lento e silenzioso del tempo è complice avvolgente e armonico. E suggerisce passaggi inaspettati, illumina dettagli pronti a narrare storie e aneddoti, invita ad assaporare profumi e sapori che sembrano unire il passato saggio di antiche civiltà alle possibilità di un futuro diverso per il nostro habitat sul pianeta. La Puglia dei borghi è tutto questo, ma chiede una cosa: il tuo tempo.
I borghi pugliesi si susseguono come perle preziose su un filo d’argento: Ostuni, la “Città Bianca”, e la sua eleganza candida; Alberobello con i suoi trulli, misteriose costruzioni coniche che sembrano uscite da un sogno; Locorotondo, il cui nome indica la caratteristica forma circolare del centro antico del paese, sorto intorno all’anno mille, costituito da un insieme di casupole che gli agricoltori edificarono sulla sommità del colle, tra cui le tipiche “cummerse”, casette dal tetto spiovente.
Ma è nella lentezza che si trova il vero tesoro di questa Puglia silenziosa, ma mai timida. Placida, pronta a risvegliare i sensi e la voglia di riappropriarci di ogni minuto del nostro tempo.
Una passeggiata a Monopoli svela scorci di mare che catturano l’anima; a Martina Franca, ci si perde tra vicoli che custodiscono segreti e profumi di basilico; Cisternino avvolge con le sue case addossate l’una all’altra, come in un abbraccio fraterno risvegliato dai profumi delle trattorie e delle bracerie.
In questa guida Gay.it propone località meno note, borghi e passeggiate tanto amati dai local, quanto sconosciuti al turismo mainstream.
La Puglia dei borghi
Lucera, il quartiere ebraico e la pasta e fagioli
Situata nella Puglia del nord, a circa 25 km a nord-ovest di Foggia, Lucera è nota soprattutto per il suo quartiere ebraico medievale, uno dei più grandi e meglio conservati in Europa. Le stradine strette e le case in pietra offrono un’immersione affascinante nella storia della comunità ebraica locale.
La città è circondata da terreni agricoli e campagne di uliveti, vigneti e campi di frumento. A poca distanza, le colline pre-appenniniche profilano l’orizzonte del tramonto.
La buona posizione di Lucera favorisce la scoperta di quest’area della Puglia: gli indimenticabili promontori del Gargano, con le sue spiagge e le calette silenziose, non sono lontani.
Lucera è circondata da antiche mura ciclopiche, che risalgono al periodo pre-romano. Massicce fortificazioni che sembrano abbracciare la permanenza del viandante, per trattenerlo e coccolarlo all’interno della propria rilassata vita paesana.
Il Duomo di Lucera è un maestoso edificio religioso e risale all’XI secolo: è considerato un autentico capolavoro di architettura romanica, con le sue imponenti colonne e i mosaici.
Il Castello di Lucera è un’antica fortezza normanno-sveva e domina la città. Offre una vista panoramica straordinaria, ed è vivace epicentro di iniziative culturali, musicale e rappresentazioni folk locali.
La cucina vibra di alcune prelibatezze pugliesi, qui autenticamente locali: “pasta e fagioli“, la “cicoria e salsiccia” e i dolci tipici come i “mostaccioli“.
Nardò, quel trionfo barocco su un’oasi protetta di mare cristallino
Un’incantevole gemma di barocco incastonata in una natura florida, a due passe da un mare cristallino, con le torri sarecene, i musei, le masserie storiche. A Nardò l’atmosfera senza tempo è un invito a passeggiare alla sera tra le strade del centro storico, sostare nelle piazze delle marine, vere terrazze sul mare, dove accompagnare il tramonto con le delizie della cucina locale.
Alcuni spunti: Corso Vittorio Emanuele II, palazzi storici e negozietti deliziosi, Piazza Antonio Salandra con il palazzo di città, la “colonna barocca” e la fontana con il toro, simbolo della città.
Il Castello Acquaviva, con i decori in pietra leccese e la Villa comunale, con il giardino florido di palme e vegetazione. Palazzo della Cancelleria è un maestoso edificio del XVIII secolo, un trionfo superbo di architettura barocca dell’Italia del Sud. Nel cortile interno le meraviglie dei dettagli barocchi incantano e chiedono contemplazione. E ancora: il Sedile, luogo del Seggio pubblico dove ci si radunava per discutere di giustizia e fisco. La Chiesa di San Trifone, eretta nel XVIII secolo in onore del Santo per esorcizzare un’invasione di bruchi. Il Palazzo dell’Università, con la sua facciata in stile rococò,
Il Museo della Preistoria e della Protostoria della Terra d’Otranto conserva reperti archeologici preistorici dell’area, manufatti e offre spunti di riflessione su come la civiltà umana, già da millenni, abbia trovate in queste zone un dolce ambiente dove insediarsi permanentemente. Quando la storia ci insegna che dobbiamo riappropriarci di un naturale rapporto con il territorio.
Nardò è curiosamente nota anche per le espressioni di street art. Negli ultimi anni infatti alcuni artisti hanno qui dato luce a opere espressive contemporanee: murales, dipinti a terra, creazioni urbane che sbuffano dai vicoli e nelle piazze.
Situata sulla costa ionica, Nardò è nel cuore del Parco Naturale Regionale di Porto Selvaggio e Palude del Capitano, riserva naturale che offre una bellissima oasi di natura incontaminata con spiagge nascoste, scogliere, sentieri escursionistici, una fauna vitale e una ricca flora. Spiagge amatissime anche dalla comunità queer sono Santa Caterina, Porto Selvaggio e Santa Maria al Bagno. Qui una più ampia panoramica sulle spiagge LGBTQ+ friendly di Puglia.
Grottaglie, le ceramiche e le grotte
Grottaglie è famosa per la sua antica tradizione ceramica, che risale a oltre quattro secoli fa. Gli artigiani locali creano ancora oggi opere d’arte in ceramica, piatti, vasi, sculture, mantenendo così viva una maestria che si tramanda dalle passate generazioni. Le stradine acciottolate invitano a passeggiare senza fretta, tra le botteghe secolari, nelle quali è possibile scrutare gli artigiani che plasmano le proprie creazioni. A queste maestranze è dedicato un intero e caratteristico “Quartiere delle Ceramiche“.
Non perdete il Castello Episcopio, costruzione medievale che domina la città, di cui è anche orgoglioso simbolo di riconoscimento. Costruito nell’XI secolo, offre una vista panoramica spettacolare sulle campagne circostanti.
Misteriose e affascinanti sono anche le caverne scavate nel tufo, vere e proprie grotte a cui Grottaglie deve il suo nome. Erano usate in passato sia come rifugi, sia come abitazioni.
Nelle campagne circostanti si trovano le “Fornaci Rupestri“, antiche fornaci scavate nella roccia, e utilizzate per la cottura delle ceramiche. Questi siti testimoniano la lunga storia dell’arte ceramica nella zona e raccontano con sincerità la forte connessione tra l’artigianato e il territorio locali.
Manduria, la città del Primitivo
Manduria è celebre per il suo vino Primitivo, vitigno diffuso in tutto il sud Italia, ma che in questa parte della Puglia trova massima espressione, grazie al clima assolato, secco e a un suolo particolarmente apprezzato da questa vite, che qui genera un vino corposo, con sentori di spezie autoctone e di frutta matura. I vigneti che circondano la città di Manduria producono vini tra i più apprezzati della Puglia, e attirano amanti del vino da tutto il mondo. È possibile visitare le cantine locali e fare degustazioni, accompagnate da stuzzichini di formaggi e prodotti da forno della zona. Sovente le cantine organizzano attività dedicate alla scoperta della storia passata e contemporanea della produzione di vino.
Manduria ha radici antiche, fu fondata dai Messapi, antica popolazione italica. La città, grazie alla vicina Taranto che fu colonia greca, conserva tracce archeologiche interessanti che raccontano storie millenarie di contaminazioni culturali, di sapienza maturata grazie alla stratificazione di storie, usi, tradizioni.
Maruggio e Campomarino di Maruggio, le spiagge LGBTQ+ friendly e uno dei borghi più belli d’Italia
Con la sua combinazione di mare incontaminato, spiagge LGBTQ+ friendly, storia e tradizioni locali, Maruggio è una destinazione fuori dagli schemi e di autentica vita slow nella Puglia del puro godimento.
Per le spiagge, vale la pena visitare le Dune di Campomarino e la Spiaggia della Commenda, detta anche del Conte D’Ayala.
Lungo la costa di Maruggio si ergono antiche torri di avvistamento, come la “Torre Borraco” e la “Torre Ovo“: risalgono al periodo delle guerre tra i Turchi e i Regni Italiani.
Il centro storico di Maruggio – secondo il FAI uno dei “Borghi più belli d’Italia – regala atmosfere autentiche, con il suo labirinto di intricate stradine che si affacciano su piccoli slarghi dove imbucarsi in trattorie e botteghe, e le case in pietra, quelle imbiancate in calce, gli eleganti edifici adornati con balconi e logge in stile barocco, le piazze. e poi ancora la Chiesa Matrice, il sontuoso Palazzo dei Commendatori, la Torre dell’Orologio . Passeggiare per le vie del borgo è come fare un tuffo nel passato e rivivere il tranquillo incedere dei ritmi di un tempo.
Il borgo di Maruggio ha le sue radici nel periodo medievale, fu fondato tra il IX e il X secolo. Una storia scolpita dalla presenza dei Cavalieri Templari, quindi dai Cavalieri di Malta, rimasti in quest’area per ben cinque secoli tra il Trecento e l’Ottocento.
Circondata da uliveti secolari, a Maruggio si produce un olio extravergine di oliva di altissima qualità.
Massafra con le sue gravine e gli ipogei
Massafra ci racconta bene come l’uomo sia riuscito in Puglia a vivere in armonia con il territorio per millenni, con spirito di adattamento e resilienza.
Massafra è famosa per le sue grotte rupestri, le Gravine di Massafra, un complesso di cavità scavate nella roccia carsica dalle erosioni del tempo. Le cavità sono spesso decorate con affreschi e incisioni raffiguranti la vita e la cultura di popoli antichi. La visita delle gravine offre un’immersione nella storia umana piuttosto unica.
Il Castello Normanno-Svevo, imponente fortezza medievale di epoca longobarda situata sulla sommità di una collina, offre una vista panoramica mozzafiato sulla città e sul territorio (uliveti e agrumeti) ed è spesso centro di eventi culturali, iniziative legate all’arte e alla socialità cittadina.
Sul lato orientale della Gravina di San Marco si trova la Chiesa rupestre di Santa Marina,mentre su quello occidentale è incastonata la Chiesa a grotta di Sant’Antonio Abate, poco distanti le abitazioni del centro storico, costruite in pietra locale: i cosiddetti “Li Pumi“.
Massafra ospita anche un interessante sistema di ipogei, gallerie e cunicoli sotterranei utilizzati in passato per vari scopi, dalla conservazione dei cibi (anche frantoi) alla difesa. L’ingresso a questo labirinto che ci riporta indietro nella storia, è un ipogeo di forma piramidale.
Minervino Murge, la Scesciola e il più grande parco naturale del Sud
Dolcemente adagiata su un colle nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia, il più grande parco naturale del Sud Italia, Minervino Murge viene definita “Balcone delle Puglie“. Passeggiando tra i vicoli di questo borgo che vanta origine storiche antiche e leggendarie, è possibile di tanto in tanto sporgersi dai bordi affacciati sui territori circostanti, e ammirare una natura ricca di biodiversità, inframezzata da pascoli e antichi tratturi.
Dai Romani ai Bizantini, durante i secoli Minervino ha visto multiformi civiltà deporre strati di storia e cultura, architetture e usanze.
Il centro storico più antico di Minervino Murge è denominato “Scesciola“. Un borgo di intricate stradine dalla forma irregolare, scalinate e semplici abitazioni imbiancate a calce, che si aggrappano alle pendici della collina e si stringono l’una all’altra, in un susseguirsi di archetti in tufo. Di tanto in tanto, le edicole sacre, testimoni della cristianità fortemente radicata nei secoli. Sebbene oggi la “Scesciola” sia poco abitata, conserva intatte le sue caratteristiche architettoniche originali, permettendo di cogliere l’evoluzione storica delle costruzioni nel corso del tempo.
Dai tratturi, le passeggiate lentamente conducono attraverso il Parco Naturale Regionale dell’Alta Murgia, tra doline, gravine e una multiforme presenza naturalistica. Un luogo dove gli amanti dell’escursionismo potranno addentrarsi con sorprendente e ben riposta curiosità.
Nel Museo Archeologico Nazionale “G. Tancredi” trova residenza a una ricca collezione di reperti archeologici provenienti dalla zona circostante, con manufatti che narrano la storia e la cultura dell’area, dalla preistoria all’epoca romana.
Accadia e le passeggiate naturalistiche sui monti della Daunia
Accadia è incastonata tra le vette dei monti della Daunia, a un’altitudine di 650 metri. Tesoro nascosto per i viaggiatori in cerca di un luogo intrinsecamente intatto e poco battuto dal turismo veloce, con le sue stradine lastricate, le case in pietra e l’atmosfera calda e accogliente, Accadia offre la possibilità di un soggiorno autentico in una Puglia che sembra ferma nel tempo.
Il Rione Fossi è la parte più affascinante della cittadina, con la disposizione urbana intatta, un labirinto di vie pittoresche, che offrono un invito a passeggiare senza fretta, lasciandosi guidare dalla scoperta di angoli suggestivi e dettagli architettonici che raccontano storie antiche.
Le radici religiose di Accadia si manifestano nei santuari della Madonna del Carmine, che si trova sul monte Crispignano a 1105 metri di altitudine, e Santa Maria dei Teutoni, situata a circa 4 km dal centro abitato. Quest’ultima ha origini antiche, essendo inizialmente un tempio pagano chiamato “Ad Matrem Magna” lungo la via Herculeia nell’itinerario antonino. In seguito, nel 1191, passò sotto il controllo dell’Ordine Teutonico, assumendo l’attuale denominazione di Santa Maria Maggiore o dei Teutoni.
La tradizione enogastronomica locale aggiunge un tocco speciale all’esperienza. I sapori autentici della cucina dauna si rivelano in ogni angolo, con prelibatezze come la pasta fresca fatta a mano, i formaggi locali e i piatti tradizionali che raccontano con altrettanta sincerità la storia di questa terra.
Ma è nella natura circostante che Accadia raggiunge il suo apice di bellezza. Le colline verdi, i campi dorati e la quiete della campagna offrono un contesto ideale per escursioni e passeggiate (Bosco Paduli e Pietra di Punta), avvicinando i visitatori alla natura florida e al paesaggio insolitamente montuoso.
In breve:
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Cover image: Cisternino. Ph: Giuseppe Corcelli